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Il Consiglio Regionale lo ha approvato all’unanimità dei Consiglieri presenti con 19 voti favorevoli
Assemblea Legislativa dell'Umbria

L’Assemblea legislativa dell’Umbria, con voto unanime dei presenti (19), dopo averlo fatto in prima lettura lo scorso 27 giugno, ha approvato, anche in seconda lettura, le modifiche allo Statuto Regionale dell’Umbria, predisposte dalla Commissione riforme, presieduta da Daniele Carissimi (Lega) e di cui fanno parte (con voto ponderato) i consiglieri rappresentanti di ciascun gruppo consiliare politico.

Bocciati due emendamenti (2 voti favorevoli dei proponenti e 18 contrari) di iniziativa dei consiglieri Valerio Mancini e Manuela Puletti (Lega) già respinti in Commissione, ma che i due promotori ne avevano già anticipato la ripresentazione nella seduta odierna dell’Aula.

“A diciotto anni dall’ultima modifica, la Regione Umbria ha finalmente una nuova Carta Statutaria, più moderna e attuale, pensata per rispondere alle nuove esigenze della comunità regionale. Siamo orgogliosi di consegnare agli Umbri rinsaldati principi, ambiziose frontiere e moderne regole valide per il presente e per il futuro, a prescindere da chi governa e governerà nella prospettiva unica dell’interesse imprescindibile del cittadino umbro”. Lo dichiara il presidente della Commissione per la modifica dello Statuto e Regolamento, Daniele Carissimi, unitamente al vice presidente Andrea Fora, Thomas De Luca, Fabio Paparelli, Eleonora Pace e Vincenzo Bianconi.

“Sono stati aggiornati – spiegano i consiglieri regionali – i principi fondamentali della Regione Umbria, come il riconoscimento delle identità culturali, delle specificità linguistiche e delle tradizioni storico-locali e religiose che la caratterizzano, i principi di uguaglianza e di inclusività. La revisione dello statuto ha riguardato fronti cruciali per il presente e il futuro dei cittadini umbri, come la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, la cultura del lavoro e dell’impresa, la valorizzazione delle aree interne e dei borghi, il valore collettivo dell’ambiente e la crisi climatica che per la prima volta viene codificata nello Statuto regionale. Ancora, la tutela della salute pubblica e della famiglia, della natalità, il diritto alla connettività, il principio di partecipazione, il rafforzamento delle autonomie locali e la valorizzazione dei rapporti tra la Regione e le altre amministrazioni unionali e contermini, l’efficienza nella gestione delle risorse” 

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