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Lunedì 2 ottobre verrà aperta al pubblico, fino al 7 gennaio, la mostra “Il Perugino di San Pietro” che vede riportare in città opere come la Predella; in corso nei comuni di Deruta, Bettona, Marsciano e Deruta gli eventi del "Pantheon del Perugino"
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L’anno del Perugino si avvia alla conclusione ma gli ultimi mesi del 2023 non saranno meno intensi dell’avvio. Lunedì 2 ottobre verrà aperta al pubblico, fino al 7 gennaio, la mostra “Il Perugino di San Pietro”, curata da Laura Teza, professoressa associata di Storia dell’Arte moderna dell’Università di Perugia, che vede riportare in città opere come la Predella, mai uscite dalla Francia. Verranno riunificati, per la prima volta, tutti e undici gli scomparti della predella, con l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo provenienti dal Museo di Rouen e ritenuti tra i dipinti più spettacolari dell’intera carriera di Perugino, con colori, una resa delle forme e del paesaggio, sorprendenti per luminosità e modernità.

Nel 1495 i monaci benedettini della basilica di San Pietro ordinarono a Pietro Vannucci, per il loro altare maggiore, una grandiosa Ascensione di Cristo, coronata da un Eterno benedicente con alla base una predella con 11 scomparti, raffiguranti al centro l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione e il Battesimo, e ai lati 6 santi benedettini e i due protettori di Perugia, san Costanzo e sant’Ercolano.
Racchiusa da una specie di armadio aperto che la proteggeva e che aveva alla sua sommità due grandi tondi con profeti, l’opera costituiva un vanto della città e del territorio per la sua complessità e bellezza. La gigantesca macchina fu smontata alla fine del Cinquecento e poi, nel 1797, emigrò con le requisizioni napoleoniche e fu trasferita prima a Parigi e poi frazionata e dispersa in vari musei francesi.
Ora la grande Ascensione si trova a Lione, la predella nel museo di Rouen, i due Profeti a Nantes, tre santi benedettini alla Pinacoteca Vaticana, che per l’occasione ha provveduto al loro restauro, mentre cinque sono rimasti nella sacrestia di San Pietro a Perugia.

Ha preso invece il via il 28 settembre il progetto “Il pantheon di Pietro Perugino. Itinerari attraverso l’Umbria”, un’iniziativa che intende celebrare il grande pittore con alcuni eventi che si svolgeranno presso i Comuni di Perugia, Bettona, Marsciano e Deruta.
Con la direzione scientifica del professor Francesco Federico Mancini sono previsti itinerari nei luoghi del Perugino, ove sarà possibile scoprire, tramite le opere conservate in chiese, musei e palazzi, il percorso artistico di Pietro Vannucci nelle sue diverse fasi, da quelle dell’età giovanile fino ad arrivare a quelle dell’epoca tarda.
Le iniziative sono iniziate il 28 settembre alle 17 con un primo appuntamento a Deruta nella sala del Consiglio e alla Pinacoteca Comunale; è stata poi la volta di Fontignano nella piazza di Pietro Perugino alle 19.00 e, successivamente, alle 21.00 nella Sala Capitini a Marsciano. Sabato 30, alle 18.00, è toccato al Comune di Bettona, con appuntamento al teatro Excelsior a Passaggio di Bettona.

L’incontro di Fontignano, cui ha partecipato tra gli altri la dirigente del Comune di Perugia Maria Luisa Martella ed il presidente della proloco di Fontignano Claudio Fortunelli, è stata l’occasione per parlare delle grandi opere presenti nel territorio di Perugia, come l’affresco della Chiesa di San Severo e nella Cappella dell’Annunziata a Fontignano, dove Perugino morì nel 1523. Il tutto è stato impreziosito, nello spettacolo serale andato in scena nell’area verde di Fontignano dalle proiezioni animate realizzate con la regia di Alex Visani e girate preso la cappella di San Severo.
Proiezioni ed esperienze di realtà aumentata e immersiva hanno contraddistinto anche gli eventi di Deruta, Marsciano e Bettona, grazie a delle produzioni messe in campo da “Archimede Arte”, a disposizione sulla pagina FB del progetto nella quale verranno segnalate le date delle prossime iniziative.

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