Un bell’anniversario, 30 anni, nel 2022: a celebrarlo San Lorenzo 3, residenza d’epoca nell’omonima via di Todi, traversa di piazza del Popolo, a due passi dal duomo. A fondare San Lorenzo 3 nel 1992 Marzia Morena, per familiari e amici Mitzi, che dopo una vita a Firenze dove era direttrice del reparto manoscritti della biblioteca nazionale, sposata al dottor Piero Schiavotti, andata in pensione e rimasta vedova era tornata nella città natale dove viveva l’amatissima sorella e aveva la casa di famiglia, palazzo Pellegrini.
Abituata a una vita culturalmente vivace e cosmopolita a Firenze (in bibliotecatra l’altro incontrava intellettuali, storici, e quant’altro) e incapace di stare con le mani in mano nella pur amata Todi ebbe l’idea di trasformare l’appartamento dove avevano vissuto i nonni, mai più aperto dopo la loro scomparsa se non per ospitare saltuariamente parenti e amici, all’ultimo piano di palazzo Pellegrini, in una residenza d’epoca, dove ospitare viaggiatori colti e curiosi della città e del territorio, la parola turisti in questo caso sarebbe inesatta.
Marzia Morena lascia la casa com’è, un appartamento della buona borghesia tuderte di fine Ottocento/primi del Novecento, con mobili di famiglia, foto e altri ricordi limitandosi a mettere il bagno in ogni stanza e adibire ad uso comune un salotto e una grande stanza, che in passato ospitava la stireria e dove si teneva la biancheria. Una stanza di interesse anche architettonico e dalla quale si accede nel grande terrazzo panoramico dove ci si può fermare a leggere, stare con gli amici e ammirare Todi.
Tanti gli ospiti nel corso degli anni, italiani e stranieri che hanno apprezzato il luogo, il tipo di ospitalità e la possibilità di vivere a San Lorenzo 3 atmosfere e storie della città legate al luogo, al palazzo, alla famiglia. Tra gli ospiti nel corso degli anni anche personaggi famosi, registi, attori e attrici, poeti, cantanti, aristocratici, storici, politici, artisti, stilisti, fotografi di fama internazionale, la cui presenza è sempre stata coperta dalla riservatezza durante la loro presenza in casa e anche dopo, come prevedono le buone maniere del mondo di un tempo della casa diventata residenza d’epoca.
Mitzi ora si è ritirata ma la figlia Chiara Schiavotti ha preso il testimone. L’impronta di Mitzi e il suo spirito sono però forti anche sotto la guida di Chiara: Mitzi voleva far conoscere agli ospiti una realtà di vita tuderte ormai andata persa, uno spaccato di vita a cavallo tra Ottocento e Novecento. Spiega Chiara: “Abbiamo foto alle pareti che arrivano fino ai dagherrotipi, tutti parenti umbri o emiliani”. I Pellegrini, nonni di Mitzi, infatti erano una coppia di provenienza geografica diversa, Urbano farmacista e titolare della farmacia di piazza a Todi e Marianna figlia di proprietari terrieri ferraresi (risaie) si conobbero all’università di Bologna dove entrambi studiavano.
E’ sempre Chiara a raccontare: “La mia bisnonna fu una delle prime donne ad accedere all’università. Una coppia di intellettuali laici e aperti al mondo. Il bisnonno Urbano fu uno dei fondatori del Partito socialista in Umbria. Entrambi i bisnonni hanno aiutato moltissime persone in difficoltà economiche e ‘affigliolato’ bambine orfane, una di queste fu aiutante fino alla sua morte in farmacia. In casa abbiamo tante foto e tanti documenti, tra cui le lettere scritte dal re d’Italia che era amico intimo di mio nonno Abele, marito della nonna Palma, figlia unica e bellissima di Urbano e Marianna. Naturalmente ci fu grande tensione durante la seconda guerra mondiale tra suocero e genero, mio nonno Abele Morena, discendente dell’economista omonimo, era iscritto al partito fascista e fu per diversi anni podestà di Racconigi. Di questa amicizia di corte ci ricamarono molto a Todi e spettegolando attribuivano al re la paternità di mia madre…”.
Entrare a San Lorenzo 3 significa fare un viaggio nel passato e nella storia di Todi tra Ottocento e Novecento, ospiti di una casa e di un mondo che non esiste più ma che ha un’importante storia da raccontare. E’ un modo diverso di visitare una parte della città, sembra di stare in un’altra epoca e in un luogo che pare, nel senso migliore della parola, fuori dal tempo, con le persiane che se chiuse fanno filtrare la luce e aperte, invece, aprono lo sguardo sulla campagna, che rammenta villeggiature d’altri tempi. Poi si scendono le scale e in un minuto si è in piazza, in un’altra Todi, che è una stratificazione di epoche e un racconto di secoli e millenni di storia e storie ed è tra le città più suggestive dell’Umbria.