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Le famiglie che risiedono nelle frazioni e fuori dal comune di Todi denunciano disagi con attese di oltre mezz'ora rispetto agli orari di ritorno attuati in precedenza, tutto a causa di un mancato coordinamento tra gli istituti
22_03_2022_Busitalia_nuovi_bus_Umbria_apertura

Ormai da un paio di settimane, a Todi, vi sono centinaia di studenti che si sono visti cambiare l’orario degli autobus scolastici, “dalla sera alla mattina”, con un allungamento sostanziale, fino a mezz’ora, dei tempi di permanenza in città. Sono molte le famiglie che hanno lamentato con le rispettive istituzioni il problema, sia per l’assenza di qualsiasi comunicazione preventiva a riguardo, sia, è il caso di dire soprattutto, per il disagio, arrivato peraltro in corso d’anno scolastico. A pagare sono tutti coloro, e sono tanti, che confluiscono sugli istituti superiori tuderti da un ampio territorio intercomunale.

Alcune delle lettere. “Sono la mamma di una studentessa che frequenta il Liceo Iacopone da Todi e usufruisce del trasporto scolastico nella tratta San Terenziano-Todi. Nell’ultima settimana a causa del cambiamento di orario di uscita dell’Istituto Agrario di Todi, che ha istituito da quest’anno la settimana corta, abbiamo molti disagi per il rientro a casa del pomeriggio. Infatti il pullman che riaccompagna i ragazzi, che da decenni partiva da Todi alle 13.25/30 circa, ora parte alle 13,50/55. Di conseguenza il ritorno a casa slitta di quasi mezz’ora. Abbiamo sempre saputo che l’autobus in questione è un autobus di linea, in teoria con orario fisso, ma, arbitrariamente e senza avvertire le famiglie, si è spostato l’orario creando un notevole disagio”.

Tale cambiamento d’orario, viene fatto notare da un’altra famiglia, implica ovviamente molte criticità per le famiglie: 1) è stato pagato l’abbonamento a fronte di una determinata offerta che è stata disattesa un mese dopo l’inizio della scuola senza aver possibilità di scelta (se usufruire o meno del servizio); 2) a causa di questo ritardo mia figlia, ad esempio, si trova a dover rinunciare ad una attività pomeridiana che esercita da anni; 3) è inaudito che a causa di una mancata concertazione di pochi si debbano sacrificare la maggioranza degli studenti che gravitano su Todi; 4) al momento della partenza dei pullman 13:50 / 13:55 c’è il cambio turno dei vigili urbani e quindi non c’è nemmeno la dovuta sorveglianza.

E ancora: “Sono la madre di una ragazza che frequenta il Liceo scientifico di Todi e che, da qualche giorno, sta vivendo,  come tanti altri allievi della stessa scuola, un forte disagio rispetto agli orari di partenza dei pullman da Todi per la frazione in cui viviamo. Da pochi giorni, infatti, i ragazzi, poiché l’orario di uscita della scuola Agraria ha subito un cambiamento, sono costretti ad aspettare circa 20/25 minuti in più per tornare a casa. Io, come altri genitori,  non sono stata minimamente avvertita del cambiamento dalla società Cmt di Terni, che gestisce la tratta di nostro interesse, e mi sono ritrovata a subire questa arbitraria variazione senza poter decidere, all’atto della stipulazione dell’abbonamento, se l’orario di ritorno mi sarebbe andato bene o meno”.

Il destinatario delle rimostranze è la Provincia di Perugia che interviene, almeno in parte, nella gestione del trasporto scolastico delle scuole superiori. All’ente di Piazza Italia è stato chiesto di fare chiarezza e ascoltare le lecite rimostranze. “Pur comprendendo la necessità di portare a casa tutti gli allievi di tutte le scuole superiori della città – scrive ancora un’altra famiglia –  non mi sembra affatto giusto che i liceali debbano conformarsi ad un orario che li costringe ad aspettare la partenza del proprio autobus dalle 13.15, orario di uscita, alle 13.50″.

La Provincia di Perugia, attraverso il dirigente del servizio, ha risposto ad alcune rimostranze, evidenziando come l’unica soluzione alternativa possibile è quella di avere delle linee aggiuntive a quelle previste come servizio minimo, con la conseguenza però che dovrebbero essere  gli istituti a farsi carico dei costi aggiuntivi. “La programmazione del trasporto dei servizi scolastici di TPL cerca infatti di ottimizzare il rapporto costi-benefici”, sottolinea il dirigente, aggiungendo però un consiglio, che avrebbe dovuto guidare le scelte.

Quale? Le scuole danneggiate dal cambiamento del servizio (il liceo, ndr) dovrebbero confrontarsi con gli altri istituti che hanno richiesto una diversa programmazione del servizio (l’agraria, ndr) “in modo da avere dei servizi che soddisfino le esigenze coordinate di tutti. La parola chiave è “coordinamento”. Che è evidente non ci sia stato, tra le scuole e anche tra gli enti, Comune e Provincia, che questa funzione dovrebbero presiedere proprio in virtù del ruolo che gli compete: quello di tutelare l’interesse dell’intera comunità.

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