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Sito industriale Olmeto

La Giunta Regionale, nella seduta del 15 giugno 2022, con Deliberazione n. 600, ha preadottato il Piano Regionale per la Gestione Integrata dei Rifiuti, una proposta del tutto inadeguata ai tempi e persino peggiore di quella del 2009 che rischia di danneggiare pesantemente la nostra Regione ed in particolare il territorio del Comune di Marsciano. 

Per tale motivo Il “Comitato antinquinamento di Olmeto, S. Elena, San Valentino della Collina, Spina,  Castello delle Forme, Villanova” ha presentato diverse osservazioni al nuovo Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti (PRGIR) rilevando varie criticità e soprattutto contestando in toto l’ipotesi di realizzazione di un impianto che tratta la frazione organica per la produzione di biogas e biometano, con una potenzialità di trattamento di circa cinquantamila tonnellate l’anno presso il polo impiantistico di Olmeto in un’area che presenta note criticità ambientali che ad oggi non sono  state emendate e dove notoriamente insistono già numerosi allevamenti di suini e altrettanto consistenti attività industriali ad essi connessi, con gravi pericoli per la salute e per l’ambiente. 

L’impianto in previsione ad Olmeto è qualificabile come industria insalubre di prima classe nonostante in prossimità dell’area individuata dal nuovo Piano insistono ricettori sensibili, quali popolosi centri abitati neppure indicati nella cartografia pubblicata (Castello delle Forme, Castiglione della Valle, Olmeto, San Biagio della Valle, San Valentino della Collina, Sant’Elena, Spina, Villanova) scuole, abitazioni e attività commerciali, evidentemente incompatibili con attività insalubri da D.M. 5 settembre 1994, quali appunto le attività che trattano rifiuti e rispetto alle quali, il Sindaco può formulare dovute prescrizioni al fine di impedirne gli impatti ai sensi dell’art. 217 del R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 e s.m.i. 

Pertanto, i centri abitati, più vicini al sito industriale, di Olmeto, Sant’Elena, San Valentino della Collina, Spina, Castello delle Forme, Villanova, già gravemente danneggiati dagli impatti del precedente impianto, vedranno di nuovo compromesso il loro diritto all’abitazione e alla qualità della vita.
Per quanto riguarda la salute pubblica, date le caratteristiche dei rifiuti previsti, non si può ragionevolmente escludere la presenza di sostanze tossiche e radiazioni ionizzanti, così come per quanto concerne la possibilità di diffusione di malattie ad opera di batteri potenzialmente presenti nella frazione organica o di animali attirati dai rifiuti organici. 

Vale la pena ricordare che l’area di Olmeto è inoltre carente di infrastrutture viarie atte ad ospitare un intenso traffico di mezzi pesanti, che comporterebbe, a sua volta, un impatto aggiuntivo in termini di emissioni di anidride carbonica con ricadute sulla salute della popolazione dovute alle emissioni generate dal traffico pesante per il conferimento dei rifiuti. 

Inoltre il sito di Olmeto risulta essere inadeguato anche per il fatto di essere collocato in un’area:
1) vincolata a tutela paesaggistico ambientale
2) d’interesse naturalistico-ambientale e faunistico – Aree di salvaguardia dei corsi d’acqua, per vicinanza al Torrente Genna;
3) di interesse di valore paesaggistico e storico-culturale 

Ma quello che preoccupa fortemente il Comitato è il fatto che una Regione di minima dimensione come l’Umbria, se i rifiuti venissero gestiti in modo corretto, non avrebbe bisogno di ciò visto che ci sono già digestori anaerobici approvati per trattare 203.500 t di organico ed un impianto di compostaggio per 33.000 t (fonte Ispa) e visto che da dati Arpa Umbria i rifiuti umbri da inviare a questi impianti sono 110.130 t. A cosa serve quindi un altro impianto da 58.000 t? Solo a spendere tenta milioni?  A meno che, ipotizza il Comitato, non si debba “prestare il fianco”, allo smaltimento dei rifiuti romani e, comunque, extra regionali alla faccia della popolazione umbra e dei cittadini di Marsciano! 

In tutto ciò va purtroppo segnalata la posizione dell’Amministrazione Comunale che per bocca del Sindaco Mele ha affermato a più riprese di condividere il progetto considerandolo addirittura “un occasione unica” senza logicamente tener in alcun conto di quelle che sono le esigenze dei cittadini che vivono lì ma d’altronde Lei abita a Migliano…

Per quanto sopra, il “Comitato antinquinamento di Olmeto, S. Elena, San Valentino della Collina, Spina, Castello delle Forme Villanova”, con le presenti osservazioni, invita la Regione Umbria a prendere atto di tutto ciò e a rinunciare all’ipotesi di un impianto ad Olmeto. 

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