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Intervista al terzo candidato Sindaco nel giorno della sua presentazione ufficiale alla città: tre le liste a sostegno, Azione, Todi Civica e Progresso per Todi
floriano pizzichini

Domenica 8 maggio, Floriano Pizzichini ha presentato ufficialmente alla città la sua candidatura a Sindaco nel corso di un incontro svoltosi presso l’Hotel Tuder. Al voto del 12 giugno, i tuderti avranno quindi tre opzioni, condizione che accresce l’ipotesi di un possibile ballottaggio.  Abbiamo approfittato per intervistarlo.

Cosa l’ha trattenuto a candidarsi prima e cosa l’ha spinta, alla fine, alla discesa in campo?
“Mi ha trattenuto la volontà di trovare una sintesi che tenesse unito il fronte più ampio possibile, indipendentemente dalla mia candidatura. Alla fine mi hanno spinto e convinto tanti cittadini che continuano a sperare in un vero cambiamento e la consapevolezza che un’esperienza importante e rappresentativa come quella di Todi Civica non poteva restare fuori dalle istituzioni cittadine”.

Cinque anni all’opposizione con Todi Civica: quale esperienza è stata e come pensa di poterla mettere a valore?
“Non cinque, ma dieci anni di opposizione, fatta al centro sinistra prima, al centro destra poi. Un’ esperienza in cui abbiamo svolto un’opposizione forte, seria e propositiva. Abbiamo portato in Consiglio decine di proposte ( il registro comunale dei tumori, la consulta per i diritti degli animali, il recupero delle vetrine abbandonate, la promozione delle comunità energetiche, l’osservatorio per la sicurezza sul lavoro, per citarne alcune), molte delle quali approvate all’unanimità. Purtroppo non sono poi state realizzate dall’amministrazione. Proveremo a farlo noi nella prossima legislatura, se ci sarà data l’opportunità”.

Tre punti cardine e distintivi del programma della coalizione che la sostiene…
LAVORO-SALUTE- RISPETTO DEL TERRITORIO e DEI CITTADINI. Ci battiamo da anni ( e finalmente lo ha capito anche chi in passato ci criticava) per invertire la tendenza che sta spopolando il territorio. Il crollo demografico è figlio della crisi economica ed occupazionale che colpisce soprattutto la nostra città. Quindi sono fondamentali politiche per il lavoro e l’ occupazione. Su questo obiettivo abbiamo progetti concreti e realizzabili sia per le PMI, per il comparto dell’agroalimentare e dell’artigianato, per la valorizzazione di un turismo che generi ricchezza e che non consumi risorse e territorio. Ma soprattutto pensiamo ad una Todi che possa essere una città di eccellenza nel terzo settore. Stiamo lavorando, con la collaborazione di importanti dirigenti di livello nazionale, ad un progetto per istituire a Todi il primo centro di Alta formazione sulle “competenze orizzontali” per imprenditori e manager. Un’ idea che una volta realizzata porterebbe nella nostra città, ogni settimana, centinaia di imprenditori di tutta Italia e dirigenti di alto livello, con conseguenti straordinarie opportunità per Todi. Parallelamente è prioritaria la tutela dei servizi sanitari territoriali – penso ad esempio al centro salute – e la riattivazione dell’ospedale nel pieno della sua funzionalità. Infine crediamo sia giusto rivedere le politiche per l’accesso al centro storico, in un’ottica che lo renda fruibile a tutti e soprattutto ai tuderti, senza dimenticare progetti di valorizzazione delle frazioni,che non possono essere sempre relegate ad un ruolo secondario rispetto al capoluogo”.

Quali differenze vede rispetto alle Comunali di 5 anni fa, cosa è cambiato per lei, cosa è cambiato nella politica cittadina?
“Non vedo differenze, dal momento che mi sono ricandidato per rappresentare un’alternativa ad un sistema di governo, che nonostante sia cambiato di colore politico, ha tenuto, su tutte le principali questioni, una totale continuità”.

Cosa ha impedito di convergere sulla candidatura civica di Fabio Catterini?
“Noi partiamo dalle idee e dai programmi. Ci siamo confrontati per mesi con questo schema. Senza questo momento di costruzione condivisa, mancano i presupposti per qualsiasi ragionamento sulle persone. Prima di esprimere la mia candidatura, la nostra coalizione è uscita con un progetto ed un programma. Altri hanno fatto il contrario”.

Nell’ipotesi che si andasse al ballottaggio e rimanesse escluso sarebbe disposto a sostenere Catterini in nome della comune radice civica?
“Noi ci candidiamo per vincere le elezioni, perché solo questo garantirà un vero e radicale cambiamento”.

Tre scelte/direzioni/iniziative dell’Amministrazione uscente da eliminare o cambiare radicalmente qualora venga eletto?
“L’atteggiamento troppo accomodante sulla difesa dell’ospedale. La gestione del centro storico e la scelta della costruzione del nuovo ascensore. L’uso dei contributi pubblici per iniziative che a nostro avviso non portano alcun valore aggiunto alla città e alla comunità tuderte”.

Cosa salverebbe invece della politica della Giunta Ruggiano e quindi proseguirebbe nel segno di una certa continuità?
“Noi in una fase critica come quella in cui scoppiò la pandemia, ci siamo astenuti ( e non abbiamo votato contro come il resto dell’opposizione) sul bilancio, che è l’atto politico fondamentale di un’amministrazione. Lo abbiamo fatto in quel momento per senso di responsabilità e perché quando si è in stato di emergenza, la collaborazione istituzionale è un atto doveroso per il bene dei cittadini. Quindi la nostra parte non la dobbiamo ipotizzare, perché ‘abbiamo già messa in pratica”.

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