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Massimo Rocchi Bilancini impegnato contro i tentativi di rimozione della tragedia che, a quarant'anni dall'incendio del Palazzo, hanno impedito l'apposizione di una seconda targa con i nomi delle vittime
palazzo vignola todi

Il 25 aprile 1982 un rogo scoppiato a Todi all’interno del Palazzo del Vignola, ospitante all’epoca la Mostra Nazionale dell’Antiquariato, strappò la vita a 35 persone. Molte altre rimasero ferite, con tracce indelebili incise nell’animo e nel corpo. Una vicenda che ha segnato la città e della quale ricorre il quarantennale.

Massimo Rocchi Bilancini, da sempre impegnato a tenere viva la memoria (suo il libro, dieci anni fa, “Brucia il Vignola! 30 anni dopo tra rimozione e memoria”) sostiene che “a distanza di 40 anni, quel lutto non è stato ancora elaborato. Almeno, a non saperlo elaborare è la comunità locale di Todi, rappresentata dalle sue massime Autorità civili e religiose. Tra rimozione e memoria, a Todi torna infatti a prevalere la rimozione”.

Bilancini si era fatto promotore, a partire dallo scorso dicembre, di un’iniziativa che portasse a collocare una targa con i nomi delle persone morte nell’incendio, ma dopo le iniziali assicurazioni non si è riuscito far nulla. “Il Seminario di Todi (soggetto proprietario del palazzo) e il Comune di Todi – scrive Massimo Rocchi Bilancini – dicono no alla proposta di collocare sulla facciata del palazzo, sotto alla lapide già presente dal 2008, una seconda targa – peraltro già pronta per essere montata e più piccola nelle dimensioni (cm 70 x 40) – che rechi i nomi delle vittime, non presenti in quella già in situ. Il motivo? La seconda targa contenente i nomi trasformerebbe il palazzo – attualmente affittato a soggetti privati e utilizzato come sede espositiva di mostre e di altre iniziative – in un “monumento funerario”. E dunque la targa danneggerebbe l’immagine dell’edificio e della città tutta, inchiodandoli a un passato scomodo da ricordare”.

“40 anni dopo, la morte di quegli innocenti reca ancora fastidio”, conclude Bilancini in un suo post su Facebook, nel quale non viene annunciata l’iniziativa che stamattina ha messo silenziosamente in atto. Il 25 aprile sarà per tutto il giorno con la targa sulle mani davanti al palazzo del Vignola. Non un sit-in di protesta, ha tenuto a chiarire ai primi passanti, ma di presenza, restando in silenzio, per rispetto alle vittime. “Per differenziarmi dalle parole vuote di significato”.  Bilancini ha anche  annunciato che sarà davanti al palazzo del Vignola tutti i prossimi 25 aprile, finchè la salute glielo permetterà.

Le autorità hanno programma per le ore 10 una Messa nel tempio di San Fortunato e alle 11:30 la deposizione di una corona di fiori sotto la lapide del 2008 posta all’ingresso del  Vignola. Alla stessa ora, pur non citato in programma, dovrebbe tenersi, secondo notizie ufficiose anche un omaggio dei Vigili del Fuoco, che innalzeranno una scala protesa verso il palazzo a ricordare quel terribile evento.

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