Il prossimo 20 aprile alle ore 12,00, la Dirigente, i bambini e le insegnanti della scuola Primaria di Collevalenza di Todi, riceveranno la visita di Antonio Brunori, Segretario Generale di PEFC Italia, l’associazione il cui scopo è quello di promuovere il rispetto delle risorse forestali attraverso una gestione sostenibile dei boschi e dei loro prodotti. L’associazione PEFC da alcuni anni cura la germinazione e la crescita dei semi presso l’Orto botanico di Perugia di alcune piante molto particolari: gli Hibakujumoku (dal giapponese: alberi bombardati). Si tratta degli alberi sopravvissuti all’esplosione nucleare di Hiroshima del 1945.
Dopo la catastrofe nucleare infatti, nel raggio di 2 km dall’epicentro dell’esplosione un centinaio di alberi sono stati in grado di germogliare nuovamente e continuare a vivere. Da circa 15 anni i semi di queste piante vengono distribuiti dall’associazione giapponese Green Legacy Hiroshima (Eredità verde di Hiroshima) con l’obiettivo di salvaguardare e diffondere i nuovi alberi sopravvissuti: in Europa sono il PEFC Italia e l’Associazione “Mondo Senza Guerre e senza Violenza” che curano la distribuzione di queste piantine figlie degli alberi di Hiroshima.
In Giappone questi alberi sono venerati e custoditi gelosamente come un importante simbolo di pace, rinascita e speranza. Ed è con questo spirito che i genitori e i bambini usciti lo scorso anno scolastico hanno voluto fare un regalo speciale alla loro ex scuola: un giovane esemplare di Hibakujumoku, un bagolaro giapponese (Celtis sinensis var. japonica) verrà consegnato dal dottore forestale Antonio Brunori per essere affidato alla scuola e quindi all’intera comunità di Collevalenza; verrà consegnata anche una targa che certifica la provenienza e la posizione esatta dell’albero rispetto all’esplosione.
La lunga storia che custodisce potrà così essere conosciuta e raccontata agli adulti di domani, per non dimenticare ma soprattutto per fare in modo che gli orrori del passato non vengano mai più ripetuti. In un periodo come quello che stiamo vivendo, la consegna di un simbolo così forte per la pace, nel paese scelto dalla Beata Madre Speranza per la sua missione terrena, speriamo che possa contribuire a far arrivare ai potenti del mondo il grido “PEACE – NO WAR”.