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L'iniziativa promossa dall'azienda agricola "Il Tarabuso" con sede a Forcatura di Foligno, all'ingresso di quello scrigno di biodiversità quale è l’Oasi di Colfiorito, parco regionale dell'Umbria: tanto interesse da parte di scuole e appassionati
il tarabuso

Nasce in Umbria una banca dei semi  di piante selvatiche e spontanee dell’Umbria. A dare vita all’iniziativa è la Società Agricola “Il Tarabuso”, con sede a Forcatura di Foligno, all’ingresso di quello scrigno di biodiversità quale è l’Oasi naturalistica di Colfiorito, parco regionale dell’Umbria. Il presidente dell’Accademia Italiana Piante Spontanee, Luciano Loschi, spiega che “sarà un’esperienza nuova e credo unica in Italia, che darà una opportunità di scambio di conoscenze e di arricchimento della biodiversità di moltissime specie spontanee del territorio umbro”. Una iniziativa virtuosa, circolare, aperta a tutti gli appassionati della natura e dei suoi prodotti.

Con la collaborazione di cittadini appassionati della natura e delle sue immense risorse di prodotti spontanei, a partire dal mese di maggio 2022, la società agricola “Il Tarabuso” attiverà una banca dati di semi di piante spontanee: Strigoli, Raperonzoli, Pimpinella, Pimpinellone e di oltre 80  piante erbacee ed officinali selvatiche. Tutti i semi verranno ricavati da piante erbacee, piante officinali e arbusti rigorosamente selvatici ed endemici.
Da circa 15 anni, l’Accademia, guidata da Luciano Loschi, ha iniziato la sua attività di osservazione e censimento delle piante spontanee del territorio umbro, determinando circa 100 specie spontanee, divulgandone la loro conoscenza attraverso corsi ed eventi indirizzati sia a cittadini che a studenti.  Da diverso tempo, stanno arrivando, da appassionati e scuole, richieste di informazioni su come poter riprodurre queste piante spontanee. Da qui la nuova proposta.

La “Banca dei Semi Spontanei” funzionerà in modo semplice e rigorosamente circolare, perché, chiunque potrà portare una bustina dei propri semi selvatici e ricevere in cambio, in modo gratuito, una bustina di un’altra specie di semi selvatici, ricevendo informazioni sul suo uso per la riproduzione in terreni sani, senza fertilizzanti e diserbanti. Dopo aver seminato, se la pianta nasce – attenzione perché il seme selvatico e autoctono nasce se il terreno è di suo gradimento – avremo anche informazioni su quali tipi di terreno, sarà possibile riprodurre il seme della pianta.  Questa banca dati, contribuirà ad arricchire la biodiversità, dando modo ai semi, alla conoscenza e alle buone pratiche di diffondersi.

Gli obiettivi della Banca sono semplici ma con un valore simbolico. Prima di tutto verranno recuperate specie spontanee, ormai dimenticate, autoctone del territorio umbro. Verrà creata una circolarità virtuosa dei saperi e del saper fare. La custodia delle diverse varietà di semi, contribuirà a stimolare una educazione ecologica e ambientale, valorizzando anche il concetto di scambio come fatto culturale. “È auspicabile che questa cultura di diffonda tra le nuove generazioni – sottolinea Luciano Loschi – che potranno farne anche una occasione economica”. Che sia anche questo un segno di transizione ecologica?

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