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Imprese e cittadini sul piede di guerra mentre sono in preparazione azioni di protesta su tutto il territorio regionale per il blocco della cessione del credito
Bertini-trottolini

“Riteniamo profondamente scorretto e insensato cambiare le regole del gioco a partita già iniziata, ma è esattamente quello che sta accadendo con le restrizioni decise dal governo in materia di Superbonus e cessione del credito. Mentre molti cantieri già aperti si stanno bloccando, siamo costretti a prendere in considerazione la possibilità di passare dalla proposta alla protesta, con azioni che interesseranno tutto il territorio regionale, da Perugia a Terni, a Spoleto e Città della Pieve.”
Sono rammaricati e delusi Emanuele Bertini e Pasquale Trottolini, rispettivamente presidente e responsabile di CNA Costruzioni Umbria.

“Limitare a una sola volta la possibilità di cessione del credito – afferma Trottolini – impedendone la cartolarizzazione da parte del sistema bancario, di fatto ha già bloccato tutto il settore e senza correttivi molte imprese andranno in crisi di liquidità. Così come ci andranno molti cittadini che hanno già avviato o programmato interventi contando proprio sulla possibilità di cedere il credito agli intermediari finanziari. Sottolineiamo che ad oggi si è già verificata la sospensione dell’operatività della piattaforma delle Poste italiane, a cui molte imprese si rivolgevano per la cessione del credito, e molti altri partners finanziari delle aziende stanno comunicando che non saranno più disponibili ad accettare nuove cessioni.”

“Avevamo molto apprezzato le proroghe e le conferme di tutti i bonus nella legge di bilancio per il 2022 – interviene Bertini – invece con il Decreto Antifrodi e con il Decreto Sostegni Ter il governo sta cercando di limitare la portata di misure strategiche per il rilancio del settore delle costruzioni.”
Solo in Umbria il Superbonus ha consentito di avviare in pochi mesi oltre 1.800 cantieri, attivando oltre 300milioni di euro di investimenti.

CNA torna anche sul rischio frodi denunciato da più parti per giustificare le restrizioni alla normativa: “Abbiamo già affermato chiaramente di condividere la necessità di affrontare il problema delle possibili frodi legate alla cessione dei crediti fiscali: un fenomeno che consideriamo grave ed inaccettabile e rispetto al quale riteniamo si debba intervenire con l’aumento dei controlli e rafforzando le sanzioni nei confronti di chi trasgredisce ed opera nell’illegalità. Non è possibile che invece si continui a scegliere di complicare la vita a chi le regole le rispetta!”

“Rispetto a chi evidenzia l’eccessivo aumento delle imprese di costruzioni registrato negli ultimi otto mesi – aggiunge Trottolini – come associazione riteniamo oramai maturi i tempi per prevedere un percorso di qualificazione partendo dall’accesso alla professione, richiedendo una serie di requisiti tecnici, economici e morali per iniziare l’attività.”

“Il malcontento e la preoccupazione delle imprese sono così forti che, in assenza di correttivi, come associazione dovremo passare dal nostro abituale atteggiamento di proposta alla protesta. Per un’associazione come la CNA, che ritiene strategico lavorare allo sviluppo di proposte e progetti per contribuire a un processo di ricostruzione dell’Umbria e dell’Italia post-pandemia che ci consegni, da qui otto-dieci anni, un Paese più green, digitale e inclusivo, vedersi costretta ad assumere un ruolo di rottura non rappresenta una decisione indolore, ma siamo convinti – concludono Bertini e Trottolini – che senza una ripartenza del settore costruzioni, non ci potrà essere una ripresa duratura in Umbria.”

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