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Accordo tra la startup innovativa a vocazione sociale Zero THC e l'Istituto Agrario per l'avvio di un centro di lavorazione del canapulo ma anche per la produzione di olio e farina
canapa

Un passo avanti importante per la costruzione di una filiera agroindustriale dedicata alla coltivazione e trasformazione della canapa in Umbria. E’ quello compiuto nei giorni scorsi grazie all’accordo tra la startup innovativa a vocazione sociale Zero THC e l’Istituto Agrario di Todi, tra i quali è stato siglato un accordo per l’uso di parte del complesso aziendale di Bodoglie, di proprietà della scuola, per la collocazione di nuove macchine appositamente costruite per la lavorazione della canapa e la produzione di canapulo.

Il progetto sperimentale, in essere ormai da tre anni, punta anche a rinnovare le pratiche agronomiche per la coltivazione di questa pianta, coinvolgendo pertanto tutta la filiera. In diverse zone dell’Umbria stanno giungendo a maturazione in queste settimane alcune decine di ettari di coltivazioni, frutto dell’impegno di varie imprese agricole e dello stesso Istituto Agrario. A breve le rotoballe si muoveranno in direzione di Todi per diventare canapulo grazie alle macchine sviluppate dalla E.T.A. di Bastia Umbra.

Si tratta di un progetto a servizio del territorio, sottolineano i promotori, che intende mettere a disposizione di tutti i risultati della sperimentazione e che punta a realizzare una filiera agroindustriale regionale che garantisca uno sbocco commerciale diretto e un reddito adeguato ai partecipanti, criticità che fino ad oggi hanno frenato gli agricoltori. Oltre all’uso bioedile del canapulo, i semi verranno utilizzati per la produzione di olio e farina andando a sviluppare anche il ramo della filiera agroalimentare.

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