L’inquinamento acustico è un acerrimo nemico della salute, un nemico che in troppe occasioni viene trascurato ma che in realtà merita tutta l’attenzione del caso.
Quando si parla di inquinamento acustico si fa riferimento all’esposizione prolungata a dei suoni dalla forza non trascurabile, ovvero quelli che siamo abituati a definire rumori.
In quali contesti si manifesta l’inquinamento acustico
L’inquinamento acustico può concretizzarsi nei contesti più disparati. A livello professionale, ad esempio, può accadere che si svolga un’attività che comporta un’esposizione prolungata a dei rumori consistenti, e in questo caso è fondamentale che il datore di lavoro metta a disposizione del proprio dipendente tutti i dispositivi di protezione individualenecessari, come possono essere cuffie, tappi per orecchie o altro ancora.
L’inquinamento acustico, tuttavia, può verificarsi anche in contesti meno specifici, ad esempio nel mentre ci si sposta in città: il traffico veicolare, la folla, i mezzi pubblici, sono tutte fonti di rumore che in genere non sono considerate un problema, ma che, laddove l’esposizione sia prolungata, possono assolutamente causare dei danni alla salute.
Anche in casa può esserci dell’inquinamento acustico, e questo è particolarmente grave dal momento che in casa si trascorrono molte ore della giornata, nonché per il fatto che è in casa, ovviamente, che si necessita di un silenzio impeccabile per poter riposare bene nelle ore notturne.
Da questo punto di vista, le principali minacce sono quelle esterne: il traffico di una strada vicina, ad esempio, ma anche un’industria, una stazione, un locale notturno e quant’altro possa rivelarsi una fonte di rumore non trascurabile.
È molto importante che un’abitazione sia adeguatamente protetta dai rumori esterni: piccoli accorgimenti personali quali indossare dei tappi per orecchie potrebbero non essere sufficienti, di conseguenza in simili casi è opportuno eseguire degli specifici lavori di isolamento acustico e installare finestre e portefinestre con buone capacità di coibentazione quali quelle illustrate sul sito www.finestreantirumore.it.
Gli effetti negativi dell’inquinamento acustico non sono sempre immediati
I rischi correlati all’esposizione all’inquinamento acustico sono molteplici ed è utile fare chiarezza a questo riguardo.
I suoni così intensi da provocare un danno all’udito sono decisamente pochi, è necessario superare soglie di decibel davvero elevatissime perché possa verificarsi un problema all’apparato uditivo.
Questo, tuttavia, non significa che i suoni meno intensi siano innocui, semplicemente i loro danni sono più subdoli in quanto non sono il risultato di un’unica esposizione, bensì derivano da un’esposizione protratta per dei lassi temporali non trascurabili.
Nella grande maggioranza dei casi, l’inquinamento acustico causa dei problemi di salute proprio in quest’ultimo modo, ecco perché è importante non abbassare la guardia dinanzi a questa minaccia.
Cosa può comportare l’inquinamento acustico
Nel lungo periodo, l’esposizione a fonti di inquinamento acustico può comportare una diminuzione della naturale capacità di percepire i suoni, un problema che tende a manifestarsi in modo accentuato soprattutto in età non più giovanissima.
Non solo: essere esposti ad inquinamento acustico può comportare anche disturbi nel sonno, difficoltà di concentrazione, può accentuare le sensazioni di stress e molto altro ancora.
È dunque evidente che i danni causati dall’inquinamento acustico non riguardano soltanto situazioni estreme: questo problema, infatti, ha ripercussioni negative anche nella quotidianità e può quindi incidere negativamente sul nostro benessere, sul nostro umore, sull’efficienza lavorativa e sulla sfera relazionale.