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Sabato 17  e domenica 18 primo week end dedicato alla cultura, con la visita alla frazione del comune di Monte Castello di Vibio
Doglio

Sabato 17 e domenica 18 ottobre e sabato 24 e domenica 25 saranno due week end dedicati alla edizione 2020 delle Giornate del FAI d’autunno. Tra le tante proposte di beni artistici di nicchia ci sarà anche il Doglio, castello medievale un tempo appartenente al contado tuderte ed oggi al comune di Monte Castello di Vibio.

L’apertura di questo sito sarà a cura del Gruppo FAI di Todi con orari 10:00 – 18:00. L’itinerario prevede una passeggiata accompagnata della durata di circa 30 minuti ai seguenti punti di interesse: Viale monumentale della Rimembranza, giro del Castello, porta Fuje, Chiesa di San Salvatore (la visita alla chiesa di san salvatore sarà sospesa dalle 10.45 alle 11.45 per la celebrazione della S. Messa domenicale). All’interno del borgo verranno esposti prodotti tipici enogastronomici con possibilità di degustazione e brindisi finale. Domenica 18 alle ore 17.30 esibizione a cappella del coro polifonico del Liceo “Jacopone da Todi” diretto dal Maestro Vittorio Scanu.

Il territorio del Doglio è stato popolato fin dai tempi antichi, come testimoniano l’urna cineraria in travertino della Gens Vibia (II-I sec. a. C.). Dell’antico castello si conservano le mura difensive, a forma circolare, con due porte: porta Fuje con l’effige dell’aquila di Todi e l’altra porta principale che si trova sul Viale della Rimembranza. All’interno del castello è la chiesa di san Salvatore, costruita agli inizi del ‘900, che conserva ancora alcune opere del 1600, provenienti dalla vecchia chiesa medioevale, tra le quali una tela del pittore tuderte Andrea Polinori. All’interno vi sono anche varie tele di Bruno Ceccobelli. 

Anticamente esistevano molte chiese appartenenti alla Parrocchia di Doglio, alcune di queste sono tuttora esistenti ed in buono stato di conservazione. Interessante è anche il territorio naturalistico circostante, dove si trova la fonte di acqua sulfurea fredda detta “del Leccolatoio” o ‘Colatoio’.

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