La viva attenzione dell’opinione pubblica e della politica in merito al futuro dell’ospedale di Pantalla impone una corretta ricostruzione delle vicende che lo hanno interessato negli ultimi mesi, oltre che un’attenta analisi dello stato attuale della sanità umbra e dell’architettura del suo sistema ospedaliero. I problemi e le criticità di oggi sono inequivocabilmente frutto delle scelte sbagliate operate nel passato alle quali l’amministrazione regionale di concerto con le amministrazioni locali sta cercando di porre rimedio. In questo sforzo il Comune di Todi è certamente e orgogliosamente tra i principali protagonisti.
Per comprendere lo stato dell’arte è anzitutto indispensabile essere consapevoli del fatto che la normativa nazionale divide le strutture sanitarie in tre categorie:
– Il Presidio Ospedaliero sede di Pronto Soccorso bacino di utenza 80.000-120.000 abitanti, svolge attività di accettazione per tutti i casi: pazienti che si presentano spontaneamente e che non rivestono carattere di particolare gravità, pazienti con differenti livelli di urgenza e pazienti in emergenza. I casi meno gravi sono trattati in loco quelli più complessi, dopo gli interventi necessari alla stabilizzazione del paziente, vengono trasportati ad un ospedale in grado di fornire prestazioni specializzate.
– Gli Ospedali sede di D. E. A. di I° Iivello bacino di utenza 150.000-300.000 abitanti, oltre alle prestazioni fornite dai presidi ospedalieri sede di Pronto Soccorso presidiano anche le funzioni di osservazione e breve degenza, rianimazione, interventi di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia, traumatologia, cardiologia.
– Gli Ospedali sede di D. E. A. di II° Iivello bacino di utenza 600.000-1.200.000 abitanti, oltre alle prestazioni fomite dal DEA I° livello, assicurano le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza, tra cui la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la chirurgia toracica.
Alla luce di questa configurazione si può capire che il Presidio ospedaliero della Media Valle del Tevere è stato, fin dalle sue origini, concepito per scelta politica come presidio sanitario di base con scarse prospettive di crescita e sviluppo a dispetto della collocazione strategica al centro della Regione sulla principale direttrice di comunicazione tra Terni e Perugia. Piuttosto, configurandosi come struttura a servizio di un bacino di utenza di un territorio abbastanza ristretto (circa 60.000 utenze), destinato a lenta ma inesorabile agonia, fagocitato dagli ospedali limitrofi (in particolare l’Ospedale Silvestrini) in grado di offrire servizi caratterizzati da altissima specializzazione.
L’emergenza COVID-19 che ha travolto l’Italia e l’Umbria fin dai primi mesi 2019 ha visto il sistema sanitario regionale alle prese con la necessità di operare scelte forti per affrontare una situazione, quella della pandemia, imprevedibile ed imprevista nelle dimensioni e nei drammatici risvolti. Il Presidio Sanitario di Pantalla in questi frangenti ha dimostrato tutta la sua duttilità ed utilità proponendosi come ideale struttura dedicata ai pazienti COVID-19 in grado di ammortizzare la pressione esercitata sugli ospedali principali.
La sospensione delle attività ordinarie di analisi, diagnostica e cura, ha comportato, fuori da ogni dubbio, un grandissimo sacrificio per la popolazione della Media Valle del Tevere.
Dal mese di luglio, la Regione, che ha mantenuto un costante dialogo con le amministrazioni locali, ha progressivamente restituito il presidio sanitario alla propria attività istituzionale, anzi, ponendo solide basi per attribuire all’ospedale un ruolo sempre più centrale nella rete della sanità umbra. Vi sono stati trasferiti servizi di vera eccellenza come, ad esempio, il centro di procreazione assistita.
Inoltre in una recente audizione tenutasi alla fine del mese di settembre l’assessore Coletto ha confermato la riapertura della chirurgia ma con servizio ampliato a 24 h su 24 e per 7 giorni su 7. Questa scelta rappresenta una fondamentale implementazione del servizio che consentirà all’Ospedale di aumentare significativamente lo spettro delle prestazioni eseguibili.
Le polemiche di questi mesi, soprattutto provenienti da gruppi politicamente eterogenei ed uniti più dall’astio e dal livore per l’avversario politico che da reale interesse per il futuro dell’ospedale, rischiano a nostro avviso di essere fuorvianti rispetto al tema del futuro dell’ospedale che è interesse collettivo. Ci domandiamo dove erano questi signori quando le precedenti amministrazioni regionali e comunali latitavano rispetto al futuro dell’ospedale comprensoriale. Alcuni di questi li ricordiamo plaudenti alle varie manifestazioni di partito. Pochi li ricordiamo a fare battaglie, con la veemenza di oggi, per il futuro della sanità.
Per quanto ci riguarda, relativamente alla strada da percorrere abbiamo idee chiare e obiettivi precisi. Riteniamo infatti, e su questa traccia vogliamo lavorare con la Regione dell’Umbria, che l’Ospedale di Pantalla, dopo opportuna configurazione e potenziamento, possa avere un roseo futuro solo se abbinato (tecnicamente individuato come struttura Spoke) ad un Ospedale Hub (Ospedale Silvestrini) divenendone a tutti gli effetti naturale estensione territoriale integrato in sinergie e servizi. Solo così si potrà garantire una sempre maggiore interazione e funzionalità delle strutture con notevoli risparmi dovuti ad economie di scala e eliminazione di duplicazioni di ruoli e servizi.
L’idea nasce da una riflessione della Giunta Comunale di Todi guidata dal Sindaco Ruggiano, con il nostro consigliere regionale Peppucci e con il Senatore Briziarelli, politico sempre molto attento e disponibile a portare all’attenzione degli organi di Governo, tematiche relative alla salute dei cittadini del territorio.
L’Amministrazione comunale di Todi, con lo stile che ne ha caratterizzato questi primi tre anni di governo della città, intende essere protagonista di primo piano in questa sfida e, da protagonista contribuire a scrivere una nuova pagina della sanità regionale.