Come affrontare il momento particolarmente difficile tra crisi, cambiamenti climatici ed emergenze planetarie? Lo raccontano i titolari della Poggio Brico, una piccola azienda agricola di Todi. «Con il solo modo che conosciamo: le idee. Abbiamo i piedi per terra e lo sguardo rivolto al cielo… Per prima cosa abbiamo imparato a coltivare la terra, poi a trasformare quello che la terra ci dà, e oggi, finalmente, abbiamo realizzato un sogno che avevamo nel cassetto da tanto: offrire le nostre degustazioni su una terrazza sugli alberi del noceto, di fronte allo splendido skyline di Todi e del Parco Fluviale del Tevere».
Nessun problema per il distanziamento sociale. «Una volta prenotato telefonicamente, i nostri clienti, una volta sulla terrazza (massimo 6 posti), hanno a disposizione un walkie talkie per comunicare con noi e un verricello elettrico per issare le pietanze che proponiamo e che naturalmente cambiano in base alla disponibilità del nostro orto, a pochi metri di distanza. Piatti semplici, della tradizione italiana, a km 0,01!»
L’azienda agricola Poggio Brico, nasce nel 2010, da una proprietà di famiglia, a Cecanibbi – frazione del territorio tuderte – su una collina circondatata dal bosco. “Siamo stati la prima azienda del comprensorio a coltivare ortaggi biologici. La proprietà è di circa 9 ettari e oltre a un noceto di quattro ettari, coltiviamo farro monococco, ortaggi e canapa. Col tempo abbiamo deciso di trasformare le nostre produzioni e così abbiamo messo su un laboratorio dove cuciniamo, produciamo confetture, salse e infusi alcolici, in primis Nocino. Con la nostra produzione di farro monococco – il primo cereale coltivato dall’uomo – realizziamo farina, fettuccine, casarecce e farro decorticato che vendiamo in azienda e negozi tra Todi e Roma”.
Poggio Brico c’è anche un piccolo allevamento di avicoli con incroci di razze antiche per la produzione di uova. Con la canapa invece si fa una birra artigianale, alla canapa e miele.
«Inoltre per la prossima estate abbiamo un nuovo progetto che chiameremo: Aia Libera. L’idea è quella di far tornare a vivere l’aia che nella storia della vita rurale è sempre stato un luogo di incontro, lavoro, feste, in una parola, socialità. Per questo vorremmo organizzare nella nostra aia – in collaborazione con Todi Arte – eventi e proiezioni di documentari sull’ambiente e su «visioni» di un mondo nuovo, cosa di cui in questo momento abbiamo davvero bisogno. Un’iniziativa che ci piacerebbe replicare anche nelle aie di altre aziende agricole e agriturismi locali, che potrebbero così far conoscere in modo diverso e innovativo i propri prodotti e la propria realtà. Con l’idea di creare un circuito rurale capace di accogliere rassegne di documentari, incontri ed eventi per un pubblico sempre più interessato ad amare e condividere il proprio territorio».