Dopo il grande interesse per la visita virtuale a 360 del Teatro Comunale di Todi, oggi è la volta della Chiesa della Nunziatina, luogo di grande fascino nel quale la società Promovideo di Perugia ha potuto effettuare delle riprese spettacolari grazie ai permessi di Don Francesco Valentini, direttore dell’ufficio per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Diocesi di Orvieto-Todi.
Anche in questo caso si tratta di un’iniziativa che tende ad alleviare il difficile periodo che la comunità sta vivendo e a comunicare quanta e quale bellezza aspetta i turisti nella città di Jacopone, ovviamente appena sarà possibile di nuovo muoversi, una eventualità che non sembra più tanto lontana, almeno all’interno del contesto regionale.
La Nunziatina, detta anche la “piccola Sistina”, risalta nelle riprese immersive in tutto il suo splendore, con la possibilità di spostarsi all’interno della chiesa, soffermarsi ad ammirare i particolari da diversi punti di osservazione, godersi la vista d’insieme grazie a prospettive uniche che solo le moderne tecnologie sanno regalare.
“Avevamo già fatto gli investimenti in tal senso prima dell’emergenza, visto che operiamo da anni su questo fronte – spiega Fabrizio Salvanti di Promovideo – e al verificarsi del blocco totale abbiamo pensato di mettere a disposizione tecnologie e professionalità per aiutare le città turistiche a ripartire. Indubbiamente la Nunziatina ha sorpreso anche noi”. E non è cosa da poco, se si considera che la società è la stessa che ha realizzato i collegamenti dalla Basilica di San Francesco ad Assisi.
Qui “l’immersione” nella Chiesa della Nunziatina: http://www.cmstest.it/360TodiChiesa/
La Chiesa della Nunziatina è così soprannominata in quanto sede della Confraternita della SS. Annunziata.
La Confraternita, che si stabilì inizialmente all’ingresso della città, nei pressi di Porta Perugina, per dare accoglienza ai pellegrini nei periodi di calamità e pestilenze, assunse un ruolo di prestigio quando Papa Sisto V la aggregò all’arciconfraternita della SS. Annunziata di Santa Maria sopra a Minerva a Roma e ne definì il ruolo di assistenza rivolto alle ragazze nubili bisognose.
Da qui la necessità di trasferirsi in un luogo più dignitoso.
Grazie ai lasciti elargiti dal Vescovo Angelo Cesi, da Francesco degli Atti e da altri benefattori, furono acquistate alcune case dei Carocci, adiacenti al Palazzo Landi- Corradi, detto del Vignola e nel 1609 furono avviati i lavori di costruzione della nuova Chiesa.
La decorazione della Chiesa, ispirata all’iconografia mariana, fu affidata a pittori della Scuola locale, tra cui Andrea Polinori, che affrescò alcune cappelle laterali.
La Chiesa fu inaugurata nel 1613.
Nel 1699 un incendio distrusse il soffitto a cassettoni, decorato con rosoni intagliati e dorati, e parte degli affreschi.
Il Vescovo Giuseppe Pianettifece ricostruire il tetto e commissionò al pittore Paolo Barla la decorazione ad affresco della volta per completare i lavori di restauro della Chiesa dopo il rogo.
Il soggetto che egli prescelse per la scena centrale non è quello che ci si aspetterebbe in una Chiesa dedicata all’Annunziata, ovvero L’Annunciazione, bensì il momento precedente ad essa.
Il pittore raffigurò Dio Padre nell’atto di consegnare il giglio all’Arcangelo Gabriele, lo stesso giglio che egli porgerà alla Vergine.
Per la ricchezza delle decorazioni ad affrescola Chiesa della Nunziatina è definita “La piccola Sistina di Todi” ed è uno dei luoghi più visitati della città.