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Operazione della Guardia di Finanza: l’imbarcazione, usata solo 3 volte nel 2016 è rimasta inutilizzata per tre anni, per poi essere trasformata in una semplice barca a due posti
drone galileo

In un periodo in cui si dibatte sull’impiego dei droni per vigilare sull’osservanza delle norme anticontagio, si scopre che già in passato il loro uso, per altre finalità, era stato ritenuto inutile, ma solo dopo aver sostenuto ingenti spese per il relativo acquisto. 

Così, a seguito degli accertamenti delegati dalla Procura Regionale della Corte dei Conti, i finanzieri del Comando Provinciale di Perugia hanno segnalato quattro soggetti ritenuti responsabili di un danno erariale di oltre 200.000 euro per il mancato utilizzo del drone acquatico “Galileo” da parte dell’ARPA Umbria.

Il drone, progettato e realizzato per l’esecuzione di monitoraggi ambientali e per l’acquisizione dei dati scientifici raccolti in ambienti acquatici quali laghi, fiumi, acque chiuse e protette, era costituito da un’imbarcazione della lunghezza di 6 metri, dotata di due motori elettrici indipendenti, di un radar e di una sonda multiparametrica, in grado di eseguire in tempo reale l’analisi clinica dell’acqua, nonché di raccogliere campioni d’acqua mantenendoli refrigerati. 

Lo strumento era stato acquistato dall’ARPA nel 2013 e, dopo aver effettuato alcune “missioni” come test, era stato effettivamente impiegato a livello “operativo” solamente in tre occasioni nel mese di gennaio 2016 finché, dopo 3 anni di completo inutilizzo, nel 2019 è stato privato di tutta la strumentazione e definitivamente trasformato in una semplice imbarcazione per due persone.

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