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Una sede permanente dove accogliere le opere degli artisti, dei quali Beverly fu pionera, che in questi cinquant'anni hanno legato in qualche modo la loro vita al territorio tuderte
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Con la scomparsa di Beverly Pepper si conclude un ciclo di presenze a Todi iniziato all’inizio degli anni 70. Cinquant’anni straordinariamente importanti che hanno visto passare a Todi personaggi di fama mondiale: Il Foglio, in un articolo in memoria di Beverly, ricorda Piero Dorazio, Alighiero Boetti, la comunità americana, sempre più nutrita, che ha frequentato e frequenta la città.
L’elenco di artisti e nomi eccellenti sarebbe lunghissimo e fortunatamente rinnovato nel tempo, fino ad oggi. Ma non c’è dubbio che con Beverly salutiamo oggi l’ultima rappresentante dei pionieri, degli scopritori di questa terra amata e stupenda.

Da tempo – da ultimo in occasione della presentazione del prezioso parco di opere di Beverly nel cuore della città e a lei intitolato – si parla di una sede museale permanente a Todi di arte contemporanea, capace di accogliere prima di tutto opere degli artisti che in questi cinquanta anni hanno legato in qualche modo la loro vita a questi luoghi.
Todi per l’arte, associazione nata qualche anno fa anche per stimolare una riflessione sull’arte contemporanea con azioni ed eventi culturali, nel dedicare un pensiero riconoscente ed affettuoso a Beverly, rinnova il proprio impegno perché Todi possa aprire una nuova pagina dedicata all’arte, in un abbraccio tra istituzioni e realtà private.

Era proprio Beverly la prima a pensare e a dirci spesso che l’arte può essere per Todi una vera via di sviluppo.

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