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Il problema delle liste di attesa sempre più lunghe, oltre a colpire le fasce più povere della popolazione, rappresenta un incentivo al ricorso alla sanità privata che contraddice quanto previsto dalla Costituzione.

Riteniamo che esista la tendenza a non agire su un taglio delle liste di attesa al fine di promuovere il ricorso alla sanità privata e all’intramoenia va aperto un confronto sia in Regione che con i direttori di tutte le aziende sanitarie. Via le convenzioni pubbliche ai privati: occorre riallocare queste risorse al fine di permettere alle strutture pubbliche già esistenti, in tal modo potenziandone anche il personale, di ridimensionare il numero di prestazioni sanitarie che al momento sono inevase.

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