Andrea Vannini, tuderte, candidato consigliere regionale nella lista del Pd, ora è ufficiale. Tutti si aspettavano che si sarebbe candidato a prossimo Sindaco della città, invece…
“Invece…. a me, 5 anni da Capogruppo in Consiglio, 2 da Consigliere Comunale (con incarichi, precisiamo, senza remunerazione particolare) e responsabile del Partito Tuderte, con un forte impegno costantemente in prima linea, che mi è costato non poche rinunce sul piano personale, la designazione all’unanimità da parte del nostro Comitato Comunale e l’inserimento nelle riunioni Comprensoriali per la Lista per le Regionali, insieme ad alcune sollecitazioni amicali, basate sul desiderio di novità in lista, insomma mi hanno semplicemente dato, oltre a grande soddisfazione, anche una serena convinzione nel lanciarmi in questa battaglia aperta. Tutto qui. Ce la metterò tutta, prima e dopo”.
A Todi i Ds-Pd non sono mai riusciti a eleggere un consigliere regionale (a differenza dei socialisti e a favore di altri esponenti del partito nella media valle del Tevere): perché stavolta potrebbe essere possibile?
“Possibile semplicemente perché è necessario dare il massimo. Necessario in una competizione umbra che ha assunto per tanti motivi un risvolto nazionale ed in cui combattere e battere questa destra sovranista assumerebbe una valenza strategica straordinaria. Necessario poiché ogni voto, ogni consenso dato a me e alla lista e, di conseguenza, al Candidato Presidente, insomma un significativo successo della componente Riformista, ci ridarebbe non solo speranza nel futuro della nostra città ma anche uno smalto più brillante rispetto all’immagine oggi purtroppo deformata sui social e sui media dalle performance di chi tira gavettoni di acqua agli operatori ecologici e di chi, in trasferta leghista, si azzarda rozzamente a dire che anche a Todi ci vuole il fascismo”.
Todi è considerata un laboratorio politico regionale e nazionale, da qui l’attenzione che gli viene riservata. Da qui anche le numerose candidature da tutti gli schieramenti.
“Verissimo. Anche se, con il rispetto dovuto a tutti, delle candidature proposte nella nostra città, soltanto due, tra cui la mia, possono dare un significato fondamentalmente di contrapposizione alternativa. Noi esprimiamo una forte contrapposizione a questa destra rissosa che sta malgovernando Todi. E di conseguenza un forte successo del PD segnerebbe una svolta politica, darebbe il segnale di inversione di tendenza anche in vista del prossimo incombente appuntamento elettorale”.
Quali sono le priorità che il territorio della media valle del Tevere deve poter rappresentare in Regione?
“Ci impegneremo perché Todi e tutti gli altri Comuni del Comprensorio, da sempre accumunati da solide peculiarità socio-economiche, lavorino insieme per promuovere a livello regionale programmi di sviluppo di largo respiro, scelte economiche che aiutino il tessuto imprenditoriale e progetti a lungo termine di sostegno alle politiche occupazionali ed al settore agricolo. Avendo poi a disposizione uno straordinario patrimonio di beni ambientali, culturali ed archeologici occorrerà puntare ad un Progetto di loro valorizzazione sui circuiti turistici e culturali di livello nazionale ed internazionale, in maniera da rilanciare una industria capace di assicurare nuovi posti di lavoro. In questo senso la riqualificazione e la messa in sicurezza della rete viaria, il ripristino completo della Ferrovia Centrale Umbra e la ristrutturazione del Ponte di Montemolino, assumerebbero un ruolo essenziale. Una attenzione particolare, in termini di disponibilità di personale va rivolta al futuro del nostro Ospedale, un Presidio che, con un bacino di utenza che va oltre i 60.000 residenti, dalla nascita nel 2011 ha visto incrementare accessi sia per i servizi essenziali che per le nuove prestazioni specialistiche garantendone qualità, parità e universalità”.
E sulla futura candidatura a Sindaco di Todi (a questo punto nel 2022 visto che Ruggiano terminerà sicuramente il mandato)?
“Scorretto fare nomi e figuriamoci i cognomi! In tema solo un identikit e due consigli da uno che darà una grande mano. Dovrà avere l’imprinting di uno/una con un profilo riformista a tutto tondo ed a tempo pieno, antiLega e di opposizione a questa giunta comunale inefficiente, aggressiva ed inefficace; e noi di queste energie locali, con tali caratteristiche, ne abbiamo e di che tinta a disposizione! Poi primo consiglio: chi intendesse candidarsi dovrà, a partire dal 28 ottobre spendersi in un percorso politico trasparente, fatto di ascolto della città e di proposte amministrative serie e spendibili da condividere con i tuderti sempre in un’ottica coalizionale. Secondo consiglio, dedicato a chi ha la mania di intervenire all’ultimo secondo dall’esterno: debbono sapere che a Todi le forze riformiste, nel loro insieme, decideranno in piena autonomia. Quaggiù, per intenderci meglio”.