“I tecnici da oltre due anni lavorano nel cratere del sisma senza percepire introiti poiché non sono previsti anticipi, ma la regolarità contributiva è uno degli elementi che consentono di lavorare su questo fronte e questa passa, inevitabilmente, per il pagamento dei contributi annui alla nostra Cassa. Se non veniamo pagati non possiamo nemmeno far fronte agli impegni contributivi e questo ci preoccupa molto”.
Intervenuto giovedì 16 maggio a un convegno sul tema previdenziale, organizzato nel capoluogo umbro dai Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e Terni, il presidente del Collegio perugino Enzo Tonzani non ha nascosto i timori per i tanti colleghi impegnati nella ricostruzione post terremoto e che, viste le spese da affrontare e la mancanza di pagamenti, stanno adesso valutando di chiudere, spostarsi o comunque interrompere il lavoro in questo ambito. D’altronde, anche le recenti richieste avanzate agli uffici istituzionali di pagare almeno il 50 per cento delle spettanze sono state respinte. “È difficile – ha spiegato Tonzani – individuare una sola causa per i ritardi della ricostruzione: abbiamo messo insieme quattro regioni che erano abituate a lavorare in maniera diversa l’una dall’altra e la legge nazionale, probabilmente, non è stata efficace. Sono necessarie nuove norme statali e mi auguro che il commissario straordinario riesca a trovare, insieme alla Rete delle professioni, soluzioni per i professionisti e, soprattutto, per i cittadini”.
Sollecitato, anche il presidente della Cassa geometri Diego Buono, presente all’incontro, è quindi intervenuto sul tema. “Tutto il Paese è in crisi – ha ricordato Buono – ma in particolare lo è il settore edile. In Umbria si sono aggiunte le complicazioni dovute alla ricostruzione post sisma che se da un lato ha generato tanto lavoro dall’altro crea difficoltà per i mancati pagamenti. Su questo la Cassa si sta attivando con rateizzazioni e sospensione dei termini di pagamento dei contributi per chi opera nel cratere”.
Accanto a questo problema sono stati però affrontati altri temi riguardanti l’assistenza previdenziale ai professionisti, a partire dalla sostenibilità della Cassa geometri. “Abbiamo verificato nel novembre scorso lo stato di salute della Cassa – ha spiegato Buono – e dal risultato del bilancio attuariale, incrociato con i parametri forniti dal ministero, si evince un’ottima sostenibilità a 50 anni. Questa di oggi è la 71esima tappa di un tour che stiamo facendo in tutta Italia per informare gli iscritti anche sui servizi che eroghiamo: ormai non facciamo più solo previdenza ma assistenza, welfare e accompagnamento alla pensione”. “Spesso – ha commentato il consigliere del Collegio nazionale dei geometri Bernardino Romiti – la Cassa geometri viene vista come una tassa sul macinato, ma la Cassa non impone tasse ma è l’ente che predispone il futuro dei geometri a livello pensionistico e che ci fornisce enormi servizi, specialmente in campo sanitario”.
“Bisogna convincere i colleghi – ha dichiarato il presidente del Collegio dei geometri di Terni Alberto Diomedi – che la Cassa non è solo un onere ma anche un arricchimento. Ci sono opportunità, convenzioni che riguardano salute e tutta una serie di servizi che sono poco pubblicizzati e nostro compito è anche questo, sensibilizzare i colleghi sugli aspetti positivi della Cassa. Lo facciamo insieme ai colleghi di Perugia con i quali ormai da anni abbiamo stretto un rapporto che sta dando ottimi risultati”.