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L'ex ministro e il segretario nazionale del Pd sulle vicende giudiziarie umbre: il primo chiede le dimissioni della Governatrice, il secondo invita al suo "senso di responsabilità"
Marini C

I segnali che vengono dal Pd nazionale non sono proprio tranquillizzanti per la Presidente della Regione Catiuscia Marini, indagata nell’ambito dello scandalo sulla gestione dei concorsi nella sanità umbra.
In mattinata si sono espressi in merito sia l’ex Ministero Calenda che il segretario Zingaretti.
Durissimo l’ex ministro che nel corso del programma “Radio Anch’io” ha invitato praticamente la Governatrice a dimettersi. “La situazione in Umbria è vergognosa – ha dichiarato – le intercettazioni sono molto chiare, dal punto di vista giudiziario è chiaro che si è sempre innocenti fino a prova contraria ma la responsabilità politica è gravissima. La rimozione del segretario Bocci non è sufficiente e, in caso di coinvolgimento provato, la Presidente della Regione Marini si deve dimettere come si fa in ogni Paese normale. Perderemo l’Umbria? Perderemo l’Umbria, ma lo faremo con onore, perché in politica mantenere l’onore è la prima cosa”.
Il segretario del Partito democratico, sollecitato nel merito delle vicende giudiziarie umbre, non ha attaccato ma non ha neppure difeso la Marini, dando l’impressione di essere già pronto a scaricarla. “Confido nel senso di responsabilità e nelle valutazioni della presidente Marini – ha detto Zingaretti – perché faccia ciò che è meglio per l’Umbria e la sua comunità”.
Anche da altri esponenti del Partito sono emerse posizioni fortemente critiche, tra tutte quelle di Anna Ascani.

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