La Prima commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, si è riunita a Palazzo Cesaroni per ascoltare in audizione i soggetti interessati al disegno di legge della Giunta sull’editoria locale. L’atto, denominato ‘Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale’, era già stato illustrato in una precedente seduta della Commissione dall’assessore Fabio Paparelli (https://tinyurl.com/yb2o3xmt (link is external)), che era presente anche all’audizione di ieri. All’audizione hanno preso parte Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Marco Baruffi, presidente dell’Associazione stampa umbra (Asu), Arcangelo Iannace, responsabile delle relazioni esterne della Federazione italiana dell’editoria (Fieg), Sara Ciprini, vicesegretario generale dell’Unione stampa periodica (Uspi), Emanuele Mapelli, dell’associazione Aeranti (radio e tv locali, amministratore delegato di Umbria Tv), Gianfilippo Della Croce, responsabile Culturmedia di Legacoop Umbria, Franco Allegretti, presidente di Galileo società cooperativa, Gianluigi Basilietti, direttore di Umbria Radio.
Introducendo i lavori, il presidente Smacchi ha ricordato che questo atto “è frutto di un percorso comune di Giunta e Assemblea legislativa, e di un confronto con tutti gli attori che hanno partecipato al tavolo istituito proprio per cercare di arrivare a disegno di legge il più vicino possibile alle aspettative che si erano create su questa problematica. Il nostro obiettivo è di portare l’atto in Aula a novembre, così da approvarlo prima dell’inizio della sessione di bilancio”.
Dagli INTERVENTI in audizione è emersa una sostanziale condivisione del disegno di legge, che punta sulla buona editoria, sull’innovazione e sulla tutela dell’occupazione, con qualche osservazione per modificare alcuni aspetti del testo, come ad esempio i soggetti destinatari degli interventi previsti. L’apprezzamento emerso è dovuto al fatto che per la prima volta con questo atto si interviene in un settore, quello dell’informazione locale, che rappresenta un caposaldo della pluralità dell’informazione e della democrazia ma che è in forte difficoltà, perché più di altri ha risentito della crisi economica. Basti pensare che in dieci anni, dal 2007 al 2017, la stampa quotidiana ha perso ricavi per il 53 per cento. E che il 20 per cento dei giornalisti umbri con contratti di lavoro dipendente sono in disoccupazione o in cassa integrazione, con una forte perdita di posti di lavoro. Senza dimenticare che in molte redazioni vige un contratto di solidarietà. E l’Umbria negli ultimi due anni ha perso due quotidiani locali e una televisione. Comunque il disegno di legge è stato definito l’inizio di un confronto tra la Regione e il mondo dell’informazione locale.
Le principali RICHIESTE DI MODIFICA hanno riguardato l’ambito di applicazione e le clausole di esclusione. Il testo, infatti, prevede la possibilità di usufruire degli interventi solo alle imprese che hanno sede legale nel territorio umbro. Il rappresentante della Fieg ha chiesto che vengano sostenute le imprese che autoproducono informazione e che abbiano redazioni locali nel territorio regionale in cui lavorano giornalisti. Altro elemento che hanno chiesto di cambiare i rappresentanti delle tv locali e dagli editori, è l’esclusione delle imprese che hanno licenziato personale giornalistico nell’ultimo anno, visto che magari lo hanno fatto per tentare di mantenere in vita l’azienda stessa, e più di altre avrebbero bisogno di aiuti. Inoltre è stato anche chiesto di rivedere il tetto di informazione locale.
I rappresentanti dei giornalisti hanno sottolineato alcuni ASPETTI POSITIVI del disegno di legge: risorse sufficienti, premi alla buona editoria che rispetta regole e contratti, tutela dell’occupazione. Le risorse previste per il 2018 non vanno perse, e per questo è stato chiesto un iter veloce, ma i fondi andrebbero previsti anche per gli anni successivi. Il testo, inoltre, prova ad invertire la tendenza del precariato nel lavoro giornalistico, puntando sulla stabilizzazione e sulla nuova occupazione.
La proposta è composta da 11 articoli. La Regione, per la promozione dell’informazione e per favorire la partecipazione democratica dei cittadini, SOSTIENE LA PRESENZA E LO SVILUPPO DI IMPRESE DEI MASS MEDIA LOCALI, mediante la tutela del lavoro e della professionalità degli occupati nelle imprese dell’informazione, rispettando la disciplina contrattuale del settore e della normativa di equa retribuzione del lavoro giornalistico. I SOGGETTI INTERESSATI sono: le emittenti televisive e radiofoniche, la carta stampata, quotidiana e periodica, anche nella forma online, le agenzie di stampa quotidiana, e anche gli uffici stampa. La Giunta regionale PROGRAMMA ANNUALMENTE gli interventi da finanziare attraverso l’approvazione di un apposito programma, sentita la commissione consiliare competente. Le TIPOLOGIE DEGLI INTERVENTI puntano sull’innovazione tecnologica e su nuove modalità operative, utilizzando piattaforme distributive, privilegiando la collaborazione e la modernizzazione del sistema regionale di produzione, distribuzione e vendita, stimolando iniziative di autoproduzione, progetti editoriali e iniziative di autoimpiego dei giovani professionisti, fino al sostegno dell’occupazione. Vengono poi individuati i REQUISITI per accedere ai benefici finanziari previsti dalla legge. È prevista l’istituzione del COMITATO permanente, composto dai rappresentanti delle categorie professionali dell’informazione, Anci, Corecom, per il monitoraggio e l’attuazione della legge. Inoltre promuove l’individuazione di uffici stampa all’interno dei soggetti dell’ambito pubblico regionale. La NORMA FINANZIARIA prevede per il 2018 150mila euro per finanziare gli interventi, mentre per il triennio 2018-2020 è prevista una spesa massima di un milione 740mila euro.