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Le difficoltà e le barriere incontrate negli spostamenti, da una persona in sedia a rotelle
giacomo

“Todi, la città più vivibile del mondo”, a noi tuderti piace ancora fregiarci di questo titolo assegnatoci nel 1991 dal Prof. S. Levine direttore del ‘Center for Sustainable Cities’ dell’ Università del Kentucky. Ma a distanza di 28 anni possiamo dire che questa pregevole attribuzione sia tutt’ora valida, specie per quanto riguarda l’accessibilità?
Tentiamo di mettere alla prova questo aspetto della nostra città, con Giacomo Innowhite, autore e conduttore del talk show Pour Parler, in onda su You Tube affetto da sclerosi multipla che viaggia su sedia a rotelle, la sua compagna inseparabile, come la definisce.

Il primo aspetto che saggiamo sono le numerose attrazioni turistiche che riserva Todi. Dell’ampio ventaglio, solo due punti sono praticabili per Giacomo, il Tempio di Santa Maria della Consolazione e il museo, che è dotato di un ascensore, ma non tutte le aree sono comunque raggiungibili. Anche il Duomo sulla carta è attrezzato, ma in questo caso occorre attendere che sia presente il sacerdote, così da attivare il montascale. Tuttavia il giorno della nostra visita nessuno è presente, e siamo costretti a rinunciare.
Delusi, tentiamo di risollevare le sorti della giornata, gettandoci su un’altra eccellenza tuderte, il buon cibo. Anche qui Todi riserva un’altra frustrazione a Giacomo, dei 12 ristoranti/pizzerie presenti nel centro solo 4 sono accessibili, seppur con qualche difficoltà.
Nonostante tanti locali offrano rampe d’ingresso, molto spesso i bagni sono collocati su punti non raggiungibili da un disabile.

I titolari si mostrano comunque molto cortesi e disponibili, lamentando i rigidi vincoli cui devono sottostare nella fase di ristrutturazione gli immobili antichi in cui hanno sede le loro attività. Riusciamo comunque a condividere un’abbondante cena, ma non ad arrivare in tempo per prendere l’ascensore che ci condurrà al parcheggio di Porta Orvietana dove abbiamo posteggiato il nostro mezzo. La strada alternativa non è di certo praticabile da una sedia a rotelle, pertanto siamo costretti a chiamare un taxi. Si conclude così una giornata horribilis per Giacomo, come forse per i tanti turisti disabili che vorrebbero scoprire e godere della bellezze della nostra città.

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