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Il presidio montecastellese sarà al Salone del Gusto di Slow Food a Torino dal 20 al 24 settembre
matteo ciucci

Ci sarà anche il “Pomodoro Cesarino” di Monte Castello di Vibio a “Terra Madre 2018”, il salone del gusto organizzato da Slow Food dal 20 al 24 settembre a Torino, nella storica sede del Lingotto Fiere. Un traguardo di non poco conto, se si pensa che l’importanza di poter essere presenti a questo evento è oggi riconosciuta addirittura da alcuni Governi e che, nei giorni che precedono la manifestazione vi sono cibi in viaggio da tutto il mondo per poter essere in vetrina a Terra Madre, il cui cartellone vanta qualcosa come oltre 200 appuntamenti.

Propulsore dell’iniziativa di valorizzazione ancora una volta è Matteo Ciucci, titolare dell’Azienda agricola “Il Poggiolo”, impegnata nella coltivazione e lavorazione degli ortaggi lungo la piana del Tevere, a Madonna del Piano, lungo la strada da Todi a Fratta Todina, nei pressi del ponte di Montemolino. Lui è stato il primo, appena due anni fa, a credere nelle caratteristiche di questo pomodoro, intorno al quale sta prendendo forma un’operazione che è culturale ed economica insieme e che gode del sostegno dell’Amministrazione comunale.

Per valorizzare questo presidio locale è stata fondata un’associazione della quale è presidente Anthony Poli; tra i fondatori anche Tonino Mecarelli, genero di Cesare Falchetti, l’anziano agricoltore che ha conservato e perpetuato, anno dopo anno, la particolare varietà di pomodoro, le cui tracce più antiche risalgono al 1896 nella zona sanvenanzese del monte Peglia.

Rustico, resistente alle avversità, il pomodoro “Cesarino” si semina a “spaglio” con la luna calante di marzo. Cresce bene anche in terreni aridi, non ha bisogno di molta acqua e reagisce bene alla siccità, manifesta una più alta resistenza a malattie fungine e all’attacco degli insetti. Le prime “prove” lo indicano particolarmente adatto alla preparazione di sughi e passate, ma è buono anche per insalate e quindi fresco.

Dopo alcune iniziative a carattere locale, avviate con successo giusto un anno fa, anche nell’ambito di specifiche misure del Piano di sviluppo rurale, il “Pomodoro Cesarino” si prepara ora al gran salto, con una ribalta nazionale che potrebbe decretarne l’auspicato decollo come prodotto tipico ambasciatore del suo territorio.

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