Come scrisse Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte italiana in un articolo del 2017, “La piazza italiana è l’erede più nobile e più consapevole dell’agorà greca e del foro romano. È luogo di discussione e d’incontro, di commercio e di scontro politico, di festa e di lutto. Teatro di rituali collettivi (come il Palio di Siena), si presta alle manifestazioni civiche, accoglie cerimonie religiose, si trasforma talora in mercato, si circonda di caffé e altri luoghi di conversazione”.
Il bell’articolo di Settis denunciava l’uso sempre più frequente delle storiche piazze italiane come location improprie, per istallazioni di spettacoli e manifestazioni varie, piazze invase, occultate da palcoscenici, strutture che deturpano e ne nascondono la loro originale bellezza.
La piazza è una delle creazioni più importanti significative dell’architettura italiana, era il perno intorno al quale gravitava la vita dei cittadini.
Nelle piazze cominciarono a sorgere nel Rinascimento i monumenti le fontane, gli obelischi che facevano da punto di riferimento prospettico delle strade. E’ questo sistema di spazi pubblici concatenati pulsanti di vita a dare alle città italiane il loro inconfondibile carattere.
Todi come ben sappiamo rappresenta al meglio questa storica unicità, la Piazza piccola già di San Giovanni, come un tempo si chiamava l’attuale Piazza Garibaldi, insieme alla Piazza grande formano un unicum nella storia dei primi Comuni italiani, i palazzi del Capitano, del Popolo e dei Priori unitamente alla Cattedrale della Santissima Annunziata sono un esempio tra i più riusciti e belli d’Italia d’Europa.
La bellezza di piazza Garibaldi è inevitabilmente penalizzata e compromessa dal monumento a Giuseppe Garibaldi eretto in epoca moderna 1890 ad opera del perugino Giuseppe Frenguelli.
Il monumento non si sposa affatto con gli stili ed il ciclo storico della piazza dominata dal Palazzo del Popolo a sinistra eretto nel 1228 , dalla chiesa del Monte eretta nel 1624 ed a destra con il magnifico ed imponente Palazzo Atti del 1552 . Attenzione però ciò non vuole significare una benché minima svalutazione alla importante figura del nostro eroe Giuseppe Garibaldi e al significativo e fondamentale ruolo storico da lui rappresentato.
A Roma per esempio il monumento a Garibaldi è situato al Gianicolo di impianto ottocentesco e non in Piazza Navona o Piazza di Spagna.
Al fine di valorizzare la nostra unica e bella Piazza , come siamo abituati ormai a chiamare le bellissime due piazze, il monumento a Garibaldi potrebbe essere spostato in altro luogo, ai Giardinetti di Piazza Oberdan per esempio all’ingresso della città, o sul piazzale della Rocca a dominio delle valli circostanti , il Parco della Rocca può essere intitolato a suo nome Piazzale Garibaldi. Ciò restituirebbe alla Piazza piccola la sua vera identità iniziata nel medioevo e conclusa con il Rinascimento .
All’inizio del parco della Rocca entrando da San Fortunato si trova quasi nascosto un bellissimo puteale del sec. XVI “di bellissima forma ottagonale, con modanature magnifiche; ai lati porta un’iscrizione che rammenta l’epoca in cui fu eseguito ,e il papa di quel tempo Gregorio XIII , qui fu trasferito nel 1926 dalla Piazza di San Fortunato e stette precedentemente sino a circa il 1862 in piazza del Popolo, così ne parla il libro di Todi storica ed artistica il Prof. Marco Grondona, così ne parla il libro Piazze e Palazzi comunali di Todi. (G.Ceci e U.Bartolini curato da Don Mario Pericoli ed. 1979).
Ecco la base storica per un progetto, riportare nella piazza piccola di Todi il puteale, quale eleganza ed armonia! Abbiamo una antica foto dove il bel puteale spunta da sotto la scalinata di San Fortunato, come lo abbiamo spostato allora lo possiamo ricollocare oggi nella sede a lui più degna ed opportuna. La piazza di Todi con la sua cisterna come Pienza e Montepulciano esempi magnifici di città ideale. Che bello sarebbe approverebbe anche il Generale ne sono certo!