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Lunedì 21 maggio, convegno nazionale a Todi, per presentare tutte le novità della PAC nella programmazione 2021-2027
francesca cionco 2

Per gli agricoltori è già tempo di guardare al dopo 2020, ovvero alla nuova Politica agricola comunitaria (Pac), la cui programmazione per il periodo 2021-2027 si va definendo proprio in questi mesi. Da qui la scelta dell’Istituto Agrario di Todi di promuovere per lunedì 21 maggio un importante convegno che, spaziando dal livello regionale a quello nazionale ed europeo, promuoverà una riflessione ricca di interventi e sfaccettature, concentrando l’attenzione soprattutto sulle misure a favore dei giovani agricoltori. Nel teatro della Cittadella Agraria si ritroveranno rappresentanti delle istituzioni e del mondo agricolo per dibattere delle criticità esistenti e fornire un contributo ideale alle proposte legislative in arrivo, affinché le riduzioni di bilancio annunciate non impattino sulle opportunità per i giovani, influenzando negativamente le future evoluzioni del settore.

La Commissione Europea ha infatti adottato il 2 maggio le proposte per il nuovo piano finanziario pluriannuale dell’UE che prevedono una riduzione del finanziamento della PAC del 5%  e della politica di coesione del 7%. Il Commissario all’agricoltura ha parlato di 17 miliardi di euro di economie nel bilancio della PAC post-2020, citando anche una riduzione del 3,9 % sui pagamenti diretti e di uno sbarramento agli aiuti per le aziende posizionato a 60.000 euro.  Se le indiscrezioni saranno confermate, la PAC rimarrebbe basata su due pilastri: pagamenti diretti agli agricoltori e finanziamento dello sviluppo rurale. A quest’ultimo la Commissione propone di destinare gran parte delle risorse per azioni benefiche a favore del clima e dell’ambiente e di aumentare i tassi di cofinanziamento nazionali.

Il cosiddetto “greening” che ha suscitato tante polemiche nell’attuale programmazione, soprattutto per le difficoltà di attuazione, sarà sostituito da un approccio più flessibile, al fine alzare gli obiettivi senza gravare sugli agricoltori. I pagamenti diretti resteranno una parte essenziale, ma saranno semplificati e mirati verso obiettivi identificabili e che rispondono ad esigenze concrete. Inoltre, saranno distribuiti in maniera più equilibrata, anche attraverso l’introduzione di un massimale obbligatorio per gli importi ricevuti a livello di singola azienda agricola.

Le proposte per una PAC riformata creano notevoli aspettative per il futuro dei giovani agricoltori perché avranno una ricaduta diretta sulla struttura demografica del settore in ogni Paese e regione. La popolazione agricola è in declino: il numero degli agricoltori è passato da 14,5 milioni nel 2005 a 10,7 milioni nel 2013 e sta invecchiando: sui 10,8 milioni di imprenditori agricoli nell’UE, solo il 5,9% dei responsabili hanno meno di 35 anni, mentre più della metà dei titolari hanno più di 55 anni.

Al Ciuffelli di Todi ci si interrogherà, dunque, per una intera mattinata, sul futuro dei giovani agricoltori e dell’agricoltura nel suo complesso con contributi di Ismea, Ceja, Rete Rurale Nazionale, Rete Rurale Europea, Crea, Mipaaf, Università, organizzazioni di categoria (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), Ordini e Collegi professionali (Agronomi e periti agrari).
A tenere il filo conduttore sarà Francesca Cionco (nella foto) del Segretariato Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che è anche una tuderte ed ex allieva dell’Istituto Agrario sede dell’iniziativa.

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