“In Umbria un dipendente pubblico ogni cinque usufruisce dei benefici della legge ‘104/1992’. Circa 220 su 1.100. Le percentuali sono altissime, si attestano intorno al 19 per cento, contro la media nazionale di uno statale ogni 10”. Così il consigliere regionale Marco Squarta (Fratelli d’Italia) secondo il quale sono “necessari controlli a tappeto sempre più serrati per stanare eventuali furbetti”.
Nel sottolineare che “la Giunta ‘Marini’ dovrebbe promuovere azioni di controllo incisive nei confronti dei numerosi dipendenti di Regione, Asl e ospedali ai quali vengono retribuiti tre giorni al mese per l’assistenza di parenti disabili”, Squarta dice tuttavia di ritenere “la ‘104’ una grandiosa legge di civiltà”, evidenziando di stare “sempre dalla parte dei più deboli in difesa dei loro diritti. Coloro che hanno bisogno di prestare assistenza ad un anziano genitore, a un figlio o a un fratello malato – spiega – devono avere tempo da dedicare a questo tipo di problemi. Ma le percentuali umbre dei fruitori di permessi speciali, simili a quelle della Sicilia e triplicate rispetto a quelle della Toscana, generano inevitabilmente qualche sospetto. Sarebbe giusto, perciò, promuovere azioni serrate di controllo con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione”.
Per Marco Squarta, “chi si è sempre comportato correttamente non ha nulla da temere. In tempi di difficoltà economica, durante i quali troppi umbri un lavoro non ce l’hanno nonostante tanti inutili sforzi, è opportuno svolgere controlli più incisivi degli attuali per punire coloro che utilizzano in maniera scorretta questo diritto. Nel settore privato le verifiche vengono portate avanti perfino mediante la collaborazione di investigatori privati, in ambito pubblico – conclude – deve essere trovato il modo di promuovere apposite procedure di controllo a garanzia del corretto ricorso ai permessi speciali”.