Inizia l’attesa per conoscere la composizione della nuova Giunta Ruggiano. Circolano già in città le prime ipotesi, di cui è possibile riferire.
Le scelte del neo-eletto Sindaco dovranno tener conto dello schema politico che lo ha riportato in Comune. Ed allora un posto spetterà alla Lega Nord, con Adriano Ruspolini in pole per il ruolo di vicesindaco, con deleghe da individuare. Un assessorato dovrebbe spettare a “Todi per la famiglia” e in questo caso il nome papabile è quello di Alessia Marta, la più votata, magari al sociale. Ma di donne in Giunta, per legge, ce ne devono essere almeno il 40%, e quindi ci potrebbe essere spazio per Elena Baglioni, Forza Italia, che nel 2007 fece il “gran rifiuto”, oppure per Raffaella Pagliochini, in quota Fratelli d’Italia, questo anche in considerazione delle preferenze personali ottenute al primo turno.
Se lo schema “politico” sarà quello politico un altro posto (o due, a seconda della scelta tra Baglioni e Pagliochini) spetterà a Forza Italia, con Moreno Primieri, ex vice sindaco dal 2007 al 2012, ed Antonio Serafini, fedelissimo di Ruggiano, pronti a rientrare in Giunta. Se tra le donne fosse la Baglioni a prevalere, allora è probabile che il premiato per Fratelli d’Italia sarebbe Claudio Ranchicchio, di nuovo il più votato nel centrodestra.
Dalla Giunta potrebbe restare fuori CasaPound, che dall’apparentamento ha già guadagnato l’accesso al Consiglio comunale, anche se a qualcuno della base si dice non dispiacerebbe poter “mettere le mani” sull’assessorato alle manutenzione. Da alcune dichiarazioni di Andrea Nulli, il candidato Sindaco entrato nella massima assise cittadina, risultato storico a livello nazionale (c’è solo un altro caso a Grosseto), potrebbero non esserci pretese di questo tipo.
Il modulo potrebbe essere il 2-1-1-1 (2 Forza Italia, 1 Lega Nord, 1 Fratelli d’Italia, 1 Todi per la famiglia), soluzione che consentirebbe di far entrare in Consiglio 5 dei primi non eletti, con conseguente appagamento per chi ha preso parte alla contesa elettorale.
Rimarebbero fuori altri nomi di primo piano ma potrebbero essere soddisfatti con le nomine negli enti secondari, a partire da Etab La Consolazione e Veralli-Cortesi, dove peraltro ci sono da tempo tre posti vacanti per dimissioni. E poi c’è un posto al GAL Media Valle del Tevere, occupato ora da Catia Massetti, che potrebbe essere ugualmente rivendicato.
In occasione della sua precedente esperienza Ruggiano attese la scadenza dei rispettivi mandati prima di procedere al completo rinnovo degli enti ma stavolta la situazione potrebbe essere gestita in maniera diversa, vista anche la delicatezza del momento, ovvero la fusione in corso tra Etab e Veralli dai cui processi l’ex opposizione, ora maggioranza, era rimasta del tutto esclusa, con scontri polemici anche accesi con gli attuali presidenti, Paolo Frongia ed Alfonso Gentili, nominati dal centrosinistra di Carlo Rossini.
Se non dovessero essere coinvolti in Giunta, potrebbero rientrare in campo negli enti comunali persone come Mario Ciani (ex assessore al bilancio), Bruno Severi (ex presidente Etab), Margherita Bergamini Simoni (ex assessore alla cultura), per la quale non è da escludere la “riconferma” come assessore alla cultura, posto per il quale nell’ambiente si fa il nome anche di Massimo Mattioli.
Come precisato nel titolo si tratta di ipotesi politiche e giornalistiche. Ruggiano, politico istrionico, potrebbe anche ribaltare tutto e scegliere soluzioni fuori dagli schemi consolidati. Dieci anni fa fece fuori aspiranti assessori per aver rilasciato interviste ai giornali e per aver partecipato a riunioni nelle quali avevano distribuito le deleghe “a sua insaputa”.
Il carisma di cui gode nel centrodestra, e che è stato sicuramante parte importante del successo elettorale, gli consente di avere forse le mani libere per scelte non convenzionali.