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Intervento del Sindaco alla luce del Consiglio comunale aperto sulle difficoltà dell'economia locale
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Il Consiglio comunale aperto svoltosi venerdì 3 marzo sui temi dell’economia locale, ed in particolare quelli dell’industria manifatturiera, è stato un appuntamento importante, grazie al quale sono emerse diverse possibilità di interventi operativi e strategici che insieme alla Regione Umbria possono essere portati avanti, sia sul piano delle modalità di accesso alle risorse a disposizione dello sviluppo di una impresa innovativa, sia sulle risorse utilizzabili.

Questioni complesse come questa possono essere affrontate solo studiando e attuando soluzioni che ormai sono delineate. Il piano nazionale industria 4.0 (una strategia di politica industriale che parte dalle politiche scolastiche e formative) indica chiaramente come la condizione necessaria per poter affrontare i mercati globali sia quella di mettersi insieme in un’ottica di reti d’impresa capaci di immaginare prodotti nuovi, nuove progettazioni, nuove strategie commerciali. Molte imprese marscianesi già sono inserite in queste reti e stanno realizzando ottime performance, perché non è vero che sia solo crisi.

Le altre dovranno imparare a farlo, soprattutto quelle legate alla filiera delle costruzioni.
Eco Bonus, Sisma Bonus e le risorse che saranno stanziate per la ricostruzione e quelle della stessa Industria.4.0 possono rappresentare elementi di rilancio a patto che non si agisca ognuno per conto proprio. Risorse alle quali si aggiungono gli investimenti pubblici del Comune e non solo, per diversi milioni di euro nei prossimi mesi, che possono rappresentare un banco di prova se, per esempio, a partecipare alle gare di appalto fossero dei pool di piccole e medie aziende marscianesi.
Sono opportunità già in atto e non mere teorie.
Altro elemento importante emerso è la possibilità, allo studio, che tutti i bandi di sostegno alle imprese possano riconoscere una specificità di sostegno proprio verso la filiera della casa, di cui Marsciano rimane, in Umbria, uno dei distretti principali.

Occorre pertanto studiare e agire e l’Amministrazione Comunale si sta muovendo, insieme alla Regione, come elemento di stimolo e di coordinamento di varie iniziative in parte già attivate e in parte da attivare, attraverso rapporti diretti con le imprese e con le organizzazioni sindacali. Non esistono soluzioni minimali né ricette pronte all’uso. E non dovrebbero esistere tentativi di fare i primi della classe solo per mettersi un po’ in evidenza. Troppo serie sono le questioni in ballo. Troppo urgenti le risposte da cercare di dare a chi perde il proprio posto di lavoro.

In merito alle crisi aperte ci aspettiamo che sulla vicenda CLAM ci siano quanto prima possibile notizie certe sull’ipotizzata ripartenza. Lo diciamo perché si tratta di un tema di interesse generale che non può essere protratto sine die. Da parte nostra chiediamo risposte che indichino che strada si intende seguire. Per questo abbiamo chiesto alla Regione Umbria di attivare una specifica unità di crisi che prenda in esame la situazione, valuti gli strumenti possibili per un rapido riavvio dell’attività produttiva (senza la quale è lo stesso marchio a perdere valore) anche con l’apporto di investitori che stanno mostrando interesse a partecipare al rilancio dell’azienda.

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