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Il consigliere Claudio Ricci ricorda che hanno un costo stimato in 28 milioni di euro all'anno e che sono responsabili di sprechi ed inefficienze
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Sono 57 le società “partecipate”, che fanno capo alla Regione Umbria, fra partecipazioni dirette e indirette, ovvero attraverso altre strutture. Lo sottolinea il consigliere regionale Claudio Ricci, il quale ricorda che alcune di queste risultano in “dismissione” ma il documento della Corte dei Conti,  in discussione presso la specifica Commissione della Regionale Umbria, evidenzia la necessità di operare velocemente per “accorpare e razionalizzare”.

Per Ricci: “È questo un “punto essenziale” (anche in relazione alle nuove “regole” di bilancio) sul piano economico e gestionale (per l’intera legislatura regionale 2015-2020) tenendo conto che le “partecipate regionali”, sempre secondo i dati riscontrabili, “pesano per circa 28 milioni di euro” sul bilancio della Regione con rilievi, della Corte dei Conti, in merito a “spechi e inefficienze”.

Il consigliere regionale rimarca che l’azione da svolgere velocemente è quella di eliminare spechi e inefficienze, erogare gli stessi servizi, con equipollente qualità, spendono meno e, con le “risorse ricavate”, finanziare azioni di sviluppo economico, sostegni sociali e ridurre le tasse regionali.

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