Secondo il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega Nord), a Fratta Todina “è possibile l’arrivo di circa 60 immigrati clandestini.
Già nel gennaio scorso sembrava dovessero arrivare circa 230 immigrati in una importante struttura alberghiera della città: il fatto fu poi respinto dall’intera comunità e dall’Amministrazione locale durante un’infuocata riunione pubblica”.
“Ben vengano le famiglie con i bambini che scappano dalla guerra, ma gli altri restino a casa a combattere per i propri diritti e per la propria libertà invece di lasciare irresponsabilmente madri, mogli e figli al loro destino”, ha proseguito il consigliere per il quale “solo il 4 percento degli immigrati sono rifugiati di guerra, il restante 96 percento sono solo clandestini.
Della metà di essi perdiamo completamente le tracce, come ha anche spiegato l’allora Prefetto di Perugia Antonella De Miro, in audizione in Prima Commissione consiliare convocata su mia iniziativa.
Non è questa la gente di cui ha bisogno l’Italia e soprattutto non sono queste le persone da accogliere. Trovo offensivo per chi la mattina si alza di buon ora per andare al lavoro – aggiunge – vedere queste persone bighellonare per strada, ancor più se parliamo di una cittadina operosa come quella di Fratta Todina. Basta dunque ‘spettatori fannulloni’ che ti osservano, incuranti dello sforzo economico che una comunità intera fa per sostenerli.
Secondo il consigliere regionale di opposizione “non c’è logica né criterio da parte del Governo centrale. Nel 2014 questo lucroso mercato dell’accoglienza, svolto con scientifica politica industriale da parte delle cooperative sociali, solo in Umbria è costato circa 15 milioni di euro e oggi non credo ci siamo allontanati di molto da questa cifra, per non parlare degli ingenti costi sanitari, sociali e giuridici che questi fenomeni comportano.
Come ho già fatto in passato – conclude Mancini – esprimo solidarietà al sindaco PD Giuliana Bicchieraro e a tutta la comunità e farò tutto ciò che posso per far luce sulla questione”.