Sono 4 anni che sollecito l’amministrazione comunale Rossini nel gestire, oltre il grave problema delle aree verdi, anche quello relativo al servizio idrico della Città. Ci sono ancora frazioni del nostro territorio in cui le tubature dell’acqua non sono state ancora interrate. Tubi che trasportano, non la corrente, ma un bene fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo sulla terra: l’acqua. Il Sindaco e l’assessore competente non hanno mai, e dico mai, risposto ai miei interventi pubblici, resi noti tramite mezzo stampa e video, in cui descrivevo e facevo vedere l’acqua che arrivava nelle case della mia frazione: marrone come la terra.
La frequenza annuale di questo grave disservizio è stata, fino ad oggi, in media, di 15 volte l’anno; e non sono casi cosiddetti “straordinari”. La carta del “servizio idrico” di umbra acque, ente che attraverso contratto, gestisce la rete idrica pubblica del nostro comune e non solo, stabilisce chiaramente l’obbligo di servire i propri clienti un acqua che sia “potabile”. Ora, vorrei porre, per l’ennesima volta, ai cittadini del mio comune, e di tutti quelli facenti parte gli ambiti territoriali 1 e 2, in cui umbra acque gestisce il servizio, e al governo della mia splendida Città, capeggiato dal Sindaco Rossini, se in queste foto, l’acqua risulti essere potabile? Sfido chiunque a bere un’acqua di questo colore! Dopo oggi, e dopo le tante segnalazioni fatte all’umbra acque e al comune di Todi, costituirò, entro il mese di giugno, un Comitato “No umbra acque”, all’interno del quale ogni cittadino, di destra, sinistra, centro, movimento o a-politico può dire la sua rispetto al “servizio” idrico del territorio di appartenenza. Il comitato sarà di stesura territoriale e avrà come obbiettivo quello di far valere un diritto fondamentale: la qualità della nostra acqua. Chiederò inoltre, a chi di dovere, se è possibile produrre una class action, cioè una denuncia collettiva, completamente gratuita, attraverso la quale ogni cittadino ha la possibilità denunciare l’eventuale disservizio.