La grande affluenza dei sindaci, degli amministratori e dei cittadini ieri sera a Montecchio (TR), all’iniziativa “Piccoli comuni al centro della Governance locale” è un forte segnale dell’interesse e della preoccupazione che, ormai da tempo, coinvolge i piccoli e medi comuni, oltre a quelli montani.
“I piccoli comuni, spina dorsale del Paese e colonna portante dell’economia e dello sviluppo del territorio “, così Federico Gori coordinatore dei piccoli comuni di Anci Umbria ha aperto i lavori alla presenza del Sottosegretario di Stato Onorevole Gianpiero Bocci.
Il Coordinatore dei piccoli comuni dell’Umbria si è soffermato sull‘importanza del ruolo che i piccoli comuni hanno nella caratterizzazione di quello che è Il Bel Paese Italia, evidenziando le difficoltà che gli amministratori a diretto contatto con i cittadini vivono ogni giorno.
Il Sindaco ha affermato la disponibilità a mettersi in gioco per un confronto serio, al fine di evitare di ripetere gli errori fatti in passato, dettati da scelte obbligate.
I rappresentanti di Anci nazionale Castelli e Ricci hanno ribadito la necessità dello sviluppo di politiche serie nei confronti dei piccoli comuni, sottolineando come la nuova riforma sulle funzioni associate sia incompleta e come sia assolutamente necessario rafforzare i Comuni.
I Comuni devono battersi e i loro amministratori, per definizione, non devono essere conservatori, si devono concentrare le necessità ai servizi essenziali.
Di qui la proposta di Anci al Governo: utilizzare il criterio del bacino omogeneo, per motivi storici, morfologici ed economici, e non quello demografico. Si dovrebbero scegliere tre funzioni fondamentali da associare.
I bacini omogenei potrebbero essere la dimensione ottimale per svolgere la funzione legislativa e di programmazione.
Presenti anche i Presidenti delle Province di Perugia e Terni, Mismetti e Di Girolamo che hanno evidenziato la difficilissima situazione, non solo finanziaria, nella quale si trovano da due anni a questa parte, chiedendo che gli sia garantito di poter lavorare in un clima di serenità e di poter contare sulla solidarietà istituzionale. Anche le Province o Aree vaste saranno sempre più a disposizione dei Comuni anche come stazioni appaltanti, ma anche loro hanno ribadito la necessità di politiche comuni di sviluppo e di semplificazione.
Anche la voce dei Comuni montani si è fatta sentire attraverso il Sindaco di Vallo di Nera Agnese Benedetti: “I Comuni della montagna hanno sempre garantito la democrazia e la cura dei territori, non siamo contrari all’associazionismo, ma vorremmo dignità, vogliamo poter scegliere”.
La Regione Umbria nella persona dell’Assessore Bartolini non ha nascosto le difficoltà che ci sono anche a livello regionale in quanto, anche la situazione risulta a suo modo indecifrabile, e non solo a causa della riforma delle Province. È stata comunque manifestata da parte di Palazzo Donini l’idea che vada rispettata l’autonomia decisionale dei Comuni e questi ultimi, quindi, vengono invitati ad avviare un dibattito.
Il Sottosegretario di Stato Gianpiero Bocci, ha dichiarato la disponibilità che c’è da parte del Ministero nell’accogliere la proposta di Anci e ha ribadito quanto ormai sia fondamentale avviare in fretta il cambiamento.
Il lavoro è uno dei nodi centrali per mantenere in piedi i territori e i piccoli Enti. L’Onorevole Bocci ha evidenziato il fatto che se dai Sindaci arriveranno progetti concreti e chiari saranno certamente accolti ed ha suggerito agli amministratori “Meno spesa corrente, più spesa per gli investimenti, cercate di individuare i nuovi bisogni e quindi individuate i nuovi strumenti da utilizzare”.
Il Presidente Anci Umbria Francesco De Rebotti, ha raccolto l’invito della Regione e si è subito reso disponibile all’avvio di un confronto. “I Sindaci sono preoccupati, devono essere messi in grado di lavorare serenamente. La burocrazia rende tutto più difficile e allunga tutti i tempi”.
“Dobbiamo pensare a cosa possiamo fare noi per i nostri territori e cosa può fare la Regione, dobbiamo arrivare a poter assicurare servizi di qualità ed eccellenza, e in questo modo garantire un vero e importante contributo al nostro Paese”.