Nei giorni scorsi la SIA spa è stata raggiunta da un provvedimento di interdittiva antimafia. Nel darne notizia è d’obbligo precisare quanto segue:
1) L’informazione di interdittiva prefettizia antimafia, quale misura a carattere preventivo, revocabile e non definitivo, prescinde dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione e viene emessa anche in assenza di indagini a carico di persone fisiche dipendenti o amministratori delle società coinvolte. Le ragioni di tale provvedimento nei confronti della SIA spa sono da attribuire alla presenza della società GESENU spa, quale socio privato all’interno dell’azienda; GESENU che nei mesi scorsi ha avuto un provvedimento interdittivo.
Per statuto, in vigore da oltre un ventennio, si prevede che il socio privato esprima il Consigliere delegato. Pertanto l’atto prefettizio emesso nei confronti della SIA è derivato da una ricaduta indiretta di carattere formale e di atto dovuto, causato dall’interdittiva sulla GESENU.
2) Nel merito già l’assemblea dei soci dello scorso 17/03/2016 aveva di fatto ricondotto i poteri di gestione del Consigliere delegato all’interno del Consiglio di Amministrazione che è a maggioranza pubblica, dando atto della necessità di avviare una modifica dello statuto nei punti in cui affronta e regola i ruoli ed i poteri delle parti pubbliche e di quelle private, rafforzando le prime, e tratta il tema della forma della gestione aziendale;
Altro tema su cui è necessario intervenire è quello per assicurare una corretta rappresentanza di genere all’interno del Consiglio di Amministrazione. Tali modifiche troveranno la loro concreta attuazione entro il mese prossimo, attraverso la convocazione di un’apposita assemblea dei soci.
3) Ad oggi non risultano quindi indagini, né alcun atto della magistratura verso gli attuali amministratori della Società, e lo stesso atto prefettizio recita che “a carico degli amministratori della SIA” (né di nessun’altra figura ad essi collegata) “non è emersa la sussistenza di cause ostative” ai sensi delle normative antimafia.
4) L’attuale modello di governance della Società ha consentito alla stessa di raggiungere, insieme ai comuni serviti, i migliori risultati di raccolta differenziata della regione e una situazione finanziaria e di bilancio che, pur risentendo delle difficoltà a cui tutte le imprese vanno incontro, è in grado in condizioni ordinarie di assicurare stabilità e continuità. Oltre a questo ha adempiuto a tutti gli obblighi in materia di trasparenza e procedure anticorruzione imposte dalle recenti normative ed ha da poco ottenuto ulteriori certificazioni di qualità in materia di gestione ambientale e salute e sicurezza del lavoro.
Mentre saranno rapidamente compiuti gli atti volti a superare il problema, tutta la nostra attenzione e il nostro impegno saranno finalizzati ad evitare qualsiasi impatto negativo del provvedimento per la Società, che continuerà come sempre a svolgere il suo servizio fondamentale per le nostre comunità, con l’efficienza riconosciuta e rafforzata dalle certificazioni di qualità sopra richiamate.
Ribadiamo, infine, la nostra convinzione sulla correttezza dell’operato di tutti gli amministratori di questa importante realtà aziendale del nostro territorio e intendiamo rassicurare i cittadini, a partire dalle maestranze dell’azienda, sul fatto che agiremo con la massima cura per superare questa situazione anche per le potenziali ricadute negative che potrebbe avere sulla qualità della vita del territorio.
Firmato:
Fabrizio Gareggia
Alvaro Verbena
Giuliana Bicchieraro
Marcello Bioli
Andrea Pensi
Alfio Todini
Maria Pia Bruscolotti
Daniela Brugnossi
Marsilio Marinelli