A breve i gatti che popolano le cittadine umbre potrebbero sparire, a meno che non si dichiarino obiettori di coscienza oppure non diventino renitenti alla leva e quindi disertori.
A loro, infatti, è destinato un futuro glorioso in un luogo glorioso, dopo –ovviamente – un periodo di addestramento atto a far imparare ai felini cose dimenticate: ad esempio come riconoscere il nemico e come gustare la vittoria, fidare solo sulle proprie capacità e non aspettarsi aiuti o rifornimenti.
Antonio Razzi, candidato sindaco della Capitale, sarebbe pronto a importare 500.000 gatti da distribuire nei punti nevralgici di Roma, per combattere la presenza dei ratti.
Un progetto che potrebbe vedere la collaborazione con le famose gattare romane, per la cura e il benessere dei felini.