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A seguito delle accuse dell'opposizione massetana, la maggioranza interviene sulle questioni sollevate
comune massa

L’Amministrazione Comunale di Massa Martana, chiamata in causa dall’opposizione, ha inviato un comunicato con il quale replica alle questioni sollevate dalle forze di minoranza.

“I consiglieri comunali che a Massa Martana sono rimasti a rappresentare la minoranza hanno un problema di non facile soluzione: uscire dall’angolo in cui si sono cacciati con le figuracce collezionate. Tra le ultime, l’annuncio della perdita dell’autonomia da parte dell’istituto scolastico di Massa. Una bufala, perché è esattamente il contrario: l’autonomia è stata mantenuta. Ed ecco, dunque, la nuova sortita mediatica della minoranza, che rilancia, con ridondanti giravolte, la polemica con il PD sulla pressione fiscale, che – come ormai è noto – solo per una parte è riferibile alle autonome determinazioni dell’Ente locale. Ma la polemica con il PD è soltanto un pretesto per attaccare l’Amministrazione comunale strumentalizzando impropriamente tre vicende: i libri mandati al macero, il locale della Stazione affittato ad un’azienda  privata, il locale che ospita in affitto la sede del PD.

Cominciamo dai libri. La distruzione, per una decisione sciagurata operata all’insaputa dell’Amministrazione Comunale, di una parte dei lasciti di Ottorino Caramazza e di Don Angelo Alcini, costituisce una perdita dolorosa, un danno materiale e culturale per la comunità, che vede il Comune come parte lesa. La nota della minoranza ignora volutamente che l’Amministrazione – nel dare pubblicamente notizia alla comunità di quanto avvenuto – ha annunciato l’immediato avvio di un’ indagine per ricostruire la vicenda al fine d’individuare le responsabilità, comminare le conseguenti sanzioni, avviare le azioni risarcitorie. Misure sono state già prese, a cominciare dal cambio alla guida della Biblioteca.
Il definitivo accertamento delle responsabilità è pregiudiziale per irrogare eventuali sanzioni amministrative/disciplinari e per la richiesta di risarcimento dei danni. Il lavoro che si fa alla Biblioteca –  che la stessa minoranza è costretta a riconoscere – testimonia del valore che l’Amministrazione dà a questo patrimonio della comunità, alla sua crescita culturale, alla cura per le  nostre giovani generazioni. Tentare di far passare chi governa la città per chi disinvoltamente manda al macero libri è non soltanto una grossolana mistificazione, ma un gioco cinico e una mera strumentalizzazione.

A sentire la minoranza sembra quasi che la vicenda dei due locali – quello dato in affitto tramite bando e quello in uso al PD – sia una storia di malaffare. Cominciamo dal locale della Stazione. Si trattava di metterlo a valore, nell’interesse delle casse comunali. È stato fatto un bando pubblico per darlo in affitto  – quindi, tutto in estrema trasparenza – e un’azienda privata si è aggiudicata la gara. Non è forse un’iniziativa di pubblico interesse aver consentito ad un’azienda massetana con 10 dipendenti  di restare nel territorio comunale, anzichè trasferirsi altrove? Infine, la sede del PD, un locale di proprietà comunale di 10 metri quadri. Era a suo tempo la sede dei DS. Quando i DS nel 2007 sono confluiti nel PD, la nuova formazione politica è rimasta nella medesima sede, subentrandone automaticamente. Il PD ha pagato  e paga regolarmente l’affitto e le utenze. Il canone d’affitto in misura corrispondente a oltre il doppio  di quanto pagano le altre associazioni. Nessuno sconto quindi e nessun danno per il Comune.

Dov’è allora, anzi dove sono gli scandali?  C’è un po’ di confusione sui banchi della minoranza ormai divisa, con consiglieri che si dissociano da ciò che dice e scrive pubblicamente il capogruppo e questo spiega, forse, ma non giustifica l’inconsistenza delle loro polemiche.  A conclusione l’Amministrazione Comunale coglie l’occasione per comunicare che il 15 giugno prossimo, riprenderanno gli scavi archeologici presso la Statio Vicus ad Martis in S. Maria in Pantano, sospesi un anno fa per l’impossibilità di venire in Italia del Prof. Muccigrosso che sovrintende i lavori”.

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