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Cresce la mobilitazione affinchè il Consiglio comunale esprima un voto contrario privilegiando il bene della comunità e non i portatori di soli interessi privati
todi-ponterio

Un “no” pesante come un macigno. E’ quello che il costituendo comitato frazionale di Ponterio, Pian di Porto e Pian di San Martino frappone all’approvazione della variante urbanistica con la quale si vuole cambiare la destinazione d’uso di due lotti di terreno trasformandola da residenziale a commerciale.
Il comitato esprime “seria preoccupazione ed indignazione per il reale rischio che il prossimo Consiglio comunale adotti la pratica urbanistica con conseguenze negative sull’intera collettività tuderte che si vedrà penalizzata dal punto di vista commerciale, artigianale e paesaggistico. Un salto nel buio che non serve alla comunità vista la situazione di forte recessione che si sta attraversando e che continua a lacerare il tessuto economico-produttivo già provato dalla crescente crisi”.

La crescente preoccupazione è dovuta anche dal fatto – viene spiegato in un volantino – che dall’assemblea pubblica, promossa dal Sindaco come un incontro di “partecipazione” con i cittadini, alla quale hanno partecipato numerosissimi cittadini, commercianti, artigiani e professionisti, pur non essendoci stato un solo partecipante che si sia espresso a favore della variante urbanistica, l’Amministrazione comunale continuerà ad andare avanti per la sua strada.
“Per questo – scrivono dal comitato – vogliamo lanciare un appello a tutti i consiglieri comunali affinché siano consapevoli che l’approvazione della variante urbanistica di Ponterio finirà per mettere in ginocchio un’intera comunità. Auspichiamo che il loro voto sia libero, perché è giusto che si possa pensarla diversamente da noi, e non condizionato dagli ordini di scuderia dei partiti o peggio ancora da indicazioni e appetiti provenienti dall’esterno”.

Il comitato sottolinea come “essere contrari alla variante urbanistica non impedisce e non rallenta la realizzazione delle opere previste inizialmente dal Contratto di Quartiere ma favorisce una speculazione edilizia”. Altro passaggio importante è quello in cui si richiama il fatto che la ripercussione negativa dell’insediamento urbanistico non si limiterebbe alla zona dell’insediamento ma anche a tutto il territorio comunale.
“D’altra parte – si legge nel comunicato – lo spostamento del baricentro commerciale di Ponte Rio, dove esistono già significative realtà, in un luogo decentrato rispetto al paese, comporta una reale perdita del valore urbanistico sia delle abitazioni sia dei locali commerciali esistenti e trasformerà il centro di Ponterio soltanto in un luogo di transito di autovetture e mezzi pesanti”.

Nel documento-volantino si affronta anche la questione occupazionale, evidenziando come “i posti di lavoro che si andrebbero a perdere con la messa in crisi degli attuali esercizi commerciali, tutti gestiti a livello familiare e quindi tutti residenti nella nostra zona, saranno ben superiori a quelli che potenzialmente verrebbero occupati nelle nuove strutture. Anche la suddivisione degli spazi all’interno dei due centri commerciali prevede superfici contenute per ospitare addirittura altre attività che non fanno capo alla grande distribuzione. Una prospettiva ancora peggiore, viste l’esperienza negativa esistente già a Ponterio”.
Il rischio che viene paventato è che, “come già accaduto in altre realtà, strutture così imponenti possono restare inutilizzate se non rispondenti alle aspettative commerciali dei gestori e pertanto è facile ritrovarsi due “scatoloni” vuoti in mezzo al verde”.

Ultimo aspetto che dal comitato ribadiscono è che “la costruzione di due capannoni comporterà inevitabilmente anche un notevole impatto ambientale e paesaggistico in quanto l’architettura delle palazzine a due piani previste sui due lotti sarà ovviamente diversa e meno impattante della presenza di due capannoni”.
I componenti del costituendo comitato concludono chiedendo “che venga riconosciuto e rispettato il nostro diritto al lavoro, agli investimenti fatti e da fare, all’ambiente a alla nostra vivibilità”.
I promotori, nell’annunciare la distribuzione di un volantino nel quale illustreranno anche graficamente le proprie ragioni, si riservano anche di mettere in atto ulteriori iniziative di sensibilizzazione dell’intera comunità tuderte.

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