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Scrivo questo articolo  poiché “purtroppo” ho una  passione, ricambiata,  verso gli animali e non posso vederli soffrire.
Ancora  mi raccontano  che da bambina, in una passeggiata al monte Subasio,  mentre raccoglievo un fiore,  una vipera, che mi era  proprio li vicina vicina, non mi ha fatto del male e se ne è andata tranquillamente senza alcuna paura.
Io sono come il polistirolo: “fatta per  proteggere tutto ciò che mi circonda”, ma allo stesso modo fragile, e se da sola, facilmente pronta a sgretolarsi.
L’effetto  polistirolo mi si è ripresentato il 12 gennaio 2016 a Perugia quando, uscendo dall’accademia di belle arti, mi sono imbattuta in  un gruppo di persone intente a capire di chi fosse un cane lì presente.
Io, già vittima della mia passione che ha consentito ai miei  quattro cani e otto gatti tutti ex sfortunati trovatelli di vivere una vita dignitosa,    ho cercato per una volta di resistere al richiamo tirando  dritto e  dicendo a me stessa:” non li puoi salvare tutti tu”;  ma percorsi  100m , ho sentito una fitta al cuore, le mie gambe hanno rigirato e sono tornata indietro.
Il cane, anziano e malandato, ricambiando la “passione” , come mi ha  mi ha visto mi è venuto vicino e poco a poco mi ha seguito , cercando rifugio tra le mie gambe,  porgendomi  la sua zampa.
Mi  sono sentita così “il suo aiuto” e il suo unico appiglio!
Ho preso la situazione in mano chiamando una volontaria della LAV,  dalla quale precedentemente  avevo preso un cane, per sapere come muovermi  e mi è stato consigliato di chiamare la polizia veterinaria.
Purtroppo questo consiglio non mi ha incoraggiato in quanto in passato avevo già avuto un’esperienza poco piacevole proprio con un operatore della “polizia veterinaria” , che più che partecipe sembrava essere piuttosto  poco propenso a impegnarsi nel proprio dovere.
Io ancora sono convinta che il “credo” di  ogni polizia, sia umana che veterinaria, sia quello di difendere   i diritti degli uomini e degli animali  cercando di mettere a disposizione per questo fine  la migliore capacità ed esperienza.
Non voglio certo, per colpa di un singolo , colpevolizzare una comunità, ma mi preme rimarcare che chi  assume un compito di vigilanza, specialmente a difesa dei diritti degli animali, sa che è un compito difficile, impegnativo e il cittadino che ne chiede aiuto deve essere supportato per ogni aspetto.
Tornando al cane, ho “seguito”  la polizia veterinaria per  vedere dove lo  portava, pronta ad adottarlo subito se non  avesse avuto chip  o tatuaggio,  come infatti si è dimostrato.
Ma il cane è stato trattenuto in gabbia, perché ci è stato detto di attendere una settimana prima del pre- affido;
Mi sono resa disponibile a portarlo a casa mia, perché una settimana in gabbia è poco ma può essere un’eternità  per queste povere bestie dagli occhi fissi che ti guardano e non chiedono niente,  rimanendo  li in silenzio a fissarti quasi arresi al loro triste destino  di gabbia.
Con questo ringrazio tutti i volontari dei canili che gli offrono un tetto e del cibo, ma condanno tutti gli esseri umani, se cosi si possono definire, che usano  per sfizio o gioco queste bestie e poi non se ne prendono cura.
Bisognerebbe far provare a questi individui una sola settimana in gabbia e sono sicura che può bastare  a far capire l’atroce dolore dell’abbandono, essere circondati da altri occhi fissi ognuno con un singolo dolore incolmabile.
Il  cane è rimasto in canile;  oggi  13 gennaio 2016 ho avuto contatti  con una signora molto valida del canile di Todi, che mi ha fatto reperire subito un modulo di pre-affido.
Resta l’amarezza nel constatare che alcuni Enti con  tanti poveri cani e gatti che cercano casa pongono una serie di ostacoli, pastoie burocratiche ,  con lo scopo quasi di far desistere la persona che è pronta a prenderli .
Ma..  ”non è che, per caso,  c’è qualche sorta di interesse ad evitare il facile affidamento degli animali randagi?”
Semplice domanda che mi sopravviene dalla mia ignoranza.
Nei giorni seguenti sono andata a visitare un canile per rendermi conto  della situazione e tanti tanti cani che abbaiavano, qualcuno camminava, qualcuno invece stava li fermo immobile a guardarti ma in tutti quegli occhi  si leggeva il grande dolore dell’abbandono.
Con questo voglio dire adottate,  adottate,  adottate e non abbandonate mai un animale.
L’unico vero amore è quello di un animale. Lui non vi abbandonerà mai, non vi tradirà,  ci sarà sempre nel momento del bisogno e non vi chiederà nulla in cambio.
Adesso anche gli ospedali hanno aperto le porte agli animali a quattro zampe, e vi faccio solo una domanda: “ secondo voi perché?”
Anche io sono stata male e sono stata ricoverata quando questa legge non era in vigore.
Mi mancava la mia cagnolina e io mancavo a lei, non mangiava più ma io tutte le sere chiedevo a mia madre di avvicinare il telefono alle orecchie di Viky,  le parlavo e lei stava li immobile ad ascoltare
Io rimarrò come il polistirolo che fino a che non si sgretolerà  svolgerà bene il suo compito: quello di aver  dato il massimo della protezione agli animali  a me più vicini,  e un minimo di voce a quelle povere creature bestie che non ne hanno più.

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