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Sulla questione della variante di Ponterio e  sulla richiesta di un Consiglio Comunale Aperto che veda il coinvolgimento dei cittadini, intendo rivolgere un forte appello all’unità di tutti i consiglieri di opposizione. È evidente infatti che senza l’adesione di almeno sei consiglieri, a termini di regolamento, l’opposizione, come più volte avvenuto in passato, non può vincolare il presidente del Consiglio Comunale a convocare una seduta su questioni ritenute di rilievo dai partiti di minoranza. La pratica urbanistica in discussione merita invece a mio avviso un confronto ampio con la città che troverebbe in un Consiglio Comunale Aperto un momento di dibattito ed approfondimento fondamentali per le future scelte. Personalmente in questi anni ho sostenuto ogni iniziativa ritenuta di interesse generale per Todi, come quando si occupò per una settimana il Comune sulla vicenda del depuratore. Non dimentico tra l’altro come su alcune proposte del mio gruppo, penso alla diretta  streaming del Consiglio o alle fontanelle dell’acqua pubblica, tutti i consiglieri di opposizione abbiano offerto il loro sostegno.
In ragione di ciò sarebbe poco comprensibile  non  cogliere l’occasione di un pubblico confronto con i cittadini su una questione di tale rilievo,  possibile solo grazie all’unità di tutte le forze di opposizione presenti in consiglio.  Credo che le posizioni politiche e le legittime strategie elettorali, fisiologiche in ogni coalizione,  debbano arretrare di fronte  a  scelte che possono pesantemente incidere sulla collettività e sulla comunità tuderte.  Rivolgo pertanto il mio invito ai Consiglieri  Ruggiano,  Serafini Antonio  e Ranchicchio  affinché sottoscrivono la richiesta di Consiglio Grande sulla variante di Ponterio  offrendo una grande possibilità ai tuderti.

 

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