Sabato 31 ottobre alle ore 11.00, presso Villa Aureli a Castel del Piano di Perugia (Via Cirenei 70), è stata indetta una conferenza stampa da parte dei comitati e le associazioni che hanno deciso di intervenire ad opponendum nelle udienze del TAR sulla dichiarazione di notevole interesse pubblico. I comitati sono aumentati da 5 (presenti all’udienza sulla sospensiva del 9.9.2015) a 8 (che saranno presenti all’udienza sul merito del 2.12.2015). Corrado Giuliano e Paolo Pagliacci sono gli avvocati che rappresentano tutte le associazioni, tranne Italia Nostra Nazionale che è rappresentata dal proprio presidente regionale, avv. Gianfranco Angeli. Le due associazioni più importanti intervenute sono Italia Nostra e Legambiente.
Nel corso della conferenza stampa, le associazioni presenteranno alla stampa le azioni che intendono portare avanti contro Regione Umbria e Comune di Marsciano. L’avvocato Corrado Giuliano ha predisposto per le associazioni ed i comitati una lettera di diffida da inviare al Presidente della Regione Umbria ed al Sindaco del Comune di Marsciano, con la quale si invitano le due istituzioni a ritirare il ricorso in autotutela.
Verrà inoltre preannunciato che 4 o più consiglieri comunali di Marsciano (su 17) chiederanno prima del 2.12.2015 la revoca del ricorso.
Dal Contado di Porta Eburnea si rivendica il fatto di aver portato all’interesse nazionale le questioni della vicenda, dovuto al fatto che: “Ci troviamo di fronte ad un caso che può essere d’esempio per molte zone d’Italia degne di essere salvaguardate. Nel nostro caso il Ministero ha ritenuto opportuno intervenire con un decreto, mentre in molti altri luoghi non lo ha potuto fare perché è mancato lo stimolo dal basso. Il nostro caso potrebbe costituire un buon esempio per indurre comitati ed associazioni di cittadini a dare battaglia agli enti locali troppo legati ai costruttori interessati a rapidi profitti e poco attenti alla salvaguardia del nostro patrimonio; la dichiarazione di notevole interesse pubblico può stimolare il restauro delle dimore storiche e dei borghi medievali e favorire l’ospitalità di milioni di turisti stranieri. Nei paesi emergenti l’interesse per la cucina italiana, il vino italiano, l’artigianato locale, la bellezza dei paesaggi e il patrimonio storico, archeologico, architettonico e museale è enorme. Con la crisi economica, che continuerà nei decenni a venire, il livello di vita degli italiani si potrà salvare solo puntando sul turismo culturale; le parti contrapposte in questa vicenda giudiziaria hanno alla base del loro comportamento due modelli di sviluppo economico diametralmente opposti per l’area in oggetto e per l’Italia intera. La cementificazione selvaggia da un lato contro la salvaguardia e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Il primo modello si è dimostrato perdente, il secondo è vincente. Perfino i sindacati dei lavoratori edili hanno capito quale modello è vincente e quale perdente”.