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i risultati di due studi: “Taxpayer Italia 2015”, elaborato dal Centro Studi Sintesi e dal Sole 24 Ore, e "Reputation Manager’ / ‘NetworkLab’
quarto Scoglio_dei_Mille

La storia ci racconta che Garibaldi partì alla conquista di mezza Italia, con la spedizione dei Mille, dallo scoglio di Quarto.
Un nome che è dunque un numero di buoni auspici, ma pur sempre uno scoglio da scalare.

Ma il quarto posto sembra essere proprio uno scoglio per l’Umbria che non riesce a stabilmente ( salvo il caso della sanità) salire sul podio, restando con la medaglia di legno in mano.

Non è che un quarto posto in una graduatoria tra le regioni italiane sia cosa proprio da buttare, almeno per il consigliere regionale del Partito democratico, Andrea Smacchi, che commentando lo studio “Taxpayer Italia 2015” elaborato dal Centro Studi Sintesi e dal Sole 24 Ore, sostiene che l’Umbria “è efficiente e ben amministrata”. Per Smacchi lo dimostra il fatto che è la regione “in cui il prelievo fiscale e la spesa pubblica corrispondono alla qualità dei servizi offerti”.

Lo studio  è stato elaborato analizzando 25 indicatori divisi in Sei macro aree.
Lo studio incrocia i dati della qualità dei servizi e quelli della tassazione per poi dare origine ad una classifica finale, che mostra le Regioni in cui questo bilanciamento è migliore e quindi i parametri maggiormente ideali”.

“In questa graduatoria l’Umbria è quarta, dietro a Marche, Friuli Venezia Giulia e Basilicata, con un indice del 40,4.
Il dato finale è stato ottenuto dall’incrocio di due classifiche intermedie, una relativa ai servizi pubblici e l’altra alla tassazione. Per la prima l’Umbria è decima, con un indice di 110, sopra la media nazionale di 100. Nella seconda è undicesima.

In dettaglio “Per quanto riguarda le infrastrutture, che comprendono la dotazione ma anche il trasporto pubblico l‘Umbria è quindicesima.
Sull’istruzione va meglio: ottavi tenendo conto del punteggio medio invalsi, della qualità del sistema universitario e dei ragazzi tra i 20 e 24 anni con un diploma.

Ottimi risultati per la salute. In quella classifica l’Umbria si piazza terza
, dietro solo ad Emilia Romagna e Lombardia. Un risultato ottenuto tenendo conto delle persone soddisfatte dell’assistenza, del risultato di esercizio finanziario, della speranza di vita, della mortalità infantile e della mobilità sanitaria interregionale.

Sedicesimi sulla sicurezza e nell’ambiente, siamo dodicesimi per l’economia,
dove si tengono in considerazione la disoccupazione, il Pil in relazione al
potere d’acquisto e la povertà.

Sempre quarta è l’Umbria in uno studio “Reputation Manager’ e ‘NetworkLab’ che ha preso in esame 16mila conversazioni che transitavano attraverso i motori di ricerca, i social network, le agenzie di viaggi online, i siti di condivisione video e Wikipedia, selezionandole in base al nome di regione associaro ai concetti relativi alla sfera del turismo: verificando così la notorietà presso le comunità online italiane (il 57% delle conversazioni monitorate era in italiano) e internazionali (il 43% era in inglese) delle varie regioni italiane.

Ebbene nella classifica reputazionale degli italiani l’Umbria si piazza al quarto posto, mentre scivola al sesto in quella degli utenti di internet stranieri.

Nella classifica italiana, dopo la Toscana leader incontrastata,il secondo e terzo posto vanno a Sardegna e Puglia, mentre in quella internazionale a salire sul podio sono Calabria e Abruzzo.

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