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La Società arricchisce il suo staff con una figura professionale insolita per il calcio dilettantistico che supporterà gli istruttori ed il preparatore motorio
Paolini Paoletti - Foto

Si tratta di Alessio Paolini Paoletti, 32 anni, libero professionista con una formazione trasversale, laureato in scienze motorie, massaggiatore-massofisioterapista, diplomando in osteopatia (ottobre 2015), che vanta esperienze lavorative in diversi campi (istruttore di sala pesi, massaggiatore-massofisioterapista di squadre di calcio ed allenatore di karate), e un passato importante da atleta (cintura nera 3° DAN di karate, vice-campione italiano F.I.A.M. nel 2007, medaglia di bronzo ai campionati del mondo del 2006 “WorldKarate Goju-Ryu Federation”).

Ha il compito di valutare uno ad uno tutti i ragazzi del settore giovanile due volte l’anno e di sviluppare un lavoro specifico su di loro. Un impegno grande ma, allo stesso tempo, un aspetto sul quale la società crede e vuole investire fortemente. I vantaggi per i ragazzi riguardano la salute – migliorando l’atteggiamento posturale, riducendo il rischio di infortuni e migliorando eventuali problematiche pregresse – e la prestazione calcistica, che migliora in rapidità e reattività del gesto atletico e tecnico.
Nello specifico, l’attività di Paoletti si svilupperà su tre aspetti: analisi statica e dinamica per ogni ragazzo del settore giovanile, al fine di individuare i limiti legati alla postura e ai movimenti del corpo; una settimana di lavoro intensivo sui limiti individuati dall’analisi; e lavori specifici con il supporto del preparatore coordinativo e dell’istruttore durante ogni allenamento dell’anno.
Questo lavoro si svilupperà in due momenti, all’inizio e a metà anno, al fine di monitorare i miglioramenti ed attuare subito eventuali azioni correttive.
Nell’analisi statica si analizza la postura dell’atleta nelle sue componenti (collo, spalle, schiena, anca, ginocchia, caviglie, ecc.); nell’analisi dinamica si verifica la correttezza dei gesti motori (corsa, salto, etc), e il modo in cui schiena, spalle, anca, ecc., si pongono nell’esecuzione del gesto.
“Si tratta di un atteggiamento di premura e attenzione da parte società nei confronti degli atleti e del vivaio, sentito e dovuto, proprio per la salvaguardia della salute dei ragazzi. Infatti il corpo – spiega Paolini Paoletti – è un elemento unico, e il non-equilibrio delle sue parti (es. caviglie o ginocchia), può comportare una limitazione nella prestazione atletica nonché problematiche legate salute per gli atleti, generabili magari in parti del corpo apparentemente non collegate fra loro”.

 

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