Gli umbri sono abbastanza restii a farsi gli “affari degli altri”, sia per un forte senso della privacy altrui sia per “evitare guai”.
Ma la sensazione di insicurezza e la consapevolezza che le forze dell’ordine non possono essere onnipresenti sta facendo risvegliare quel senso di appartenenza, di solidarietà e legami tra i membri delle comunità cittadine e paesane.
Non si tratta di “ronde” e neppure “vigilantes” ma il “Controllo del Vicinato” si sta espandendo a macchia d’olio: si propone ora anche a Bastia ed Assisi, sull’esempio dei comuni limitrofi di Castel Ritaldi, Castiglione del Lago, Foligno e Spoleto, pure questi ultimi in fase di avvio.
Il Controllo di Vicinato è una proposta, di origine anglosassone, che prevede la libera auto-organizzazione tra vicini di casa per esercitare una sorveglianza attiva dell’area intorno alle proprie abitazioni e negli spazi pubblici più prossimi, per prevenire il verificarsi di furti negli appartamenti, truffe ed altri eventi di microcriminalità (graffiti, scippi, vandalismi, etc…) attraverso la tempestiva segnalazione alle forze dell’ordine, va sottolineato, le uniche deputate ad intervenire.
Questo “metodo solidale” di autodifesa si fonda su semplici meccanismi di collaborazione e fiducia tra vicini, fondamentali perché s’instauri un clima di sicurezza che sarà poi percepito da tutti i residenti (anche da chi non partecipa al programma) ed in particolar modo dalle fasce più vulnerabili, come gli anziani, i bambini e le persone sole. Con questo metodo e con la condivisione nessuno si sente più “impiccione”
L’attività dei gruppi di Controllo del Vicinato viene supportata oltre che telefonicamente, anche attraverso i social network e viene segnalata (come strumento di deterrenza) da appositi cartelli collocati nelle varie zone interessate al progetto.
Un sistema ormai collaudato, nei territori dove è stato adottato, dà risultati tangibili (a Castel Ritaldi, è stato rilevato un calo dei furti dal 50 all’80%).
