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Quattro le vittime provocate da questi "mostri" negli ultimi 3 giorni: in provincia di Palermo, di Perugia, di Ancona, di Bolzano. Già a 25 dall'inizio dell'anno e la politica rinvia ogni intervento
trattore-ribaltato

L’ultimo, in Umbria, è un 72enne morto a seguito delle gravi ferite riportate  in un incidente mentre stava lavorando col trattore il suo terreno nella zona di San Vittore, nelle vicinanze di Vescia, una frazione di Foligno.
Ormai, purtroppo, per il ripetersi di simili tragedie gli incidenti mortali in agricoltura non fanno quasi più notizia.

Ma c’è chi, Carlo Soricelli dell’Osservatorio indipendente di Bologna morti sul lavoro, questa vera e propria emergenza non la digerisce e lancia un nuovo appelloCome avevamo previsto la strage provocata dai trattori diventa inarrestabile nell’indifferenza generale e soprattutto da parte di chi dovrebbe occuparsene, almeno con una campagna informativa.
Noi abbiamo informato con una mail le segreterie di Renzi, Poletti e Martina, anche nel febbraio di quest’anno, come del resto abbiamo fatto il 28 febbraio dell’anno scorso, senza purtroppo ottenere nessun risultato e assistendo impotenti alla morte di 152 agricoltori schiacciati da questo mezzo, più le altre vittime che incautamente sono state trasportate, tra di queste anche bambini e giovanissimi.
Niente neppure un twitter sulla pericolosità del mezzo.
Sono quattro  le vittime provocate da questo “mostro” negli ultimi 3 giorni. In provincia di Palermo, di Perugia, di Ancona, di Bolzano.
Siamo già a 25 dall’inizio dell’anno e nulla fa sperare che ci sarà un miglioramento rispetto alla carneficina del 2014.
Ma quest’anno ci sarà la vetrina dell”EXPO sulle eccellenze agroalimentari, EXPO  che verrà inaugura il 1° maggio Festa dei Lavoratori.
Noi quel giorno porteremo il lutto al braccio in segno di solidarietà verso queste tragedie, che purtroppo non sono limitate solo all’agricoltura, ma che vede oggi 18 aprile già 166 lavoratori morire sui luoghi di lavoro vari comparti e se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano già i 300 morti. 
In tanti giornalisti di varie testa tra le quali Repubblica, Carlino, Corriere della Sera, Articolo 21, Rai 1, RAI 2, RAI 3 e tantissime altre se ne stanno occupando e riprendendo i dati REALI e non taroccati dell’Osservatorio  dimostrando sensibilità e attenzione verso queste tragedie.
Ma purtroppo non è sufficiente. Un  fenomeno che si potrebbe dimezzare se solo la “politica” se ne occupasse veramente e senza strumentalizzazioni.”.

Ma la politica, in tutt’altre “sue faccende” affaccendata volta la faccia dall’altra parte, magari a guardare interessi più “corposi”.
Esempi non mancano: l’abilitazione all’uso delle macchine agricole, più semplicemente ed erroneamente nota come “patentino” è stata rinviata a fine 2015.
L’abilitazione necessaria per quanti, operatori professionali o occasionali, utilizzino macchine agricole afferenti alle categorie: piattaforme di lavoro mobili elevabili, comprese quelle semoventi di raccolta frutta, carrelli elevatori semoventi con conducente a bordo o muletti, a braccio telescopico, industriali semoventi, carrelli, sollevatori, elevatori semoventi telescopici rotativi, trattori agricoli e trattori forestali, doveva entrare in vigore il 22 marzo scorso ma slitta al 31 dicembre 2015, per effetto dell’ennesimo colpo di spugna operato, questa volta, dall’articolo 8 del Decreto Milleproroghe 192 del 31 dicembre 2014, convertito con modificazioni dalla legge numero 11 del 27 febbraio 2015 – testo in vigore dal 26 marzo
Al fine del suo conseguimento, la legislazione impone un corso di formazione la cui durata è variabile in funzione dell’esperienza acquisita dal soggetto richiedente.

La proroga del “patentino” non è l’unica. Stessa sorte è toccata alla revisione delle macchine agricole la cui operatività è rimbalzata al 31 dicembre 2015, con applicazione graduale in ordine di vetustà, per le macchine agricole immatricolate prima del gennaio 2009.

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