In Umbria, dati 2013, le persone con limitazioni funzionali sono circa 58mila di cui oltre l’85 per cento ha più di 65 anni, con il grado di disabilità che cresce con l’età.
Sulle circa 9mila persone, giovani e adulti, dai 6 ai 65 anni con disabilità serve un impegno forte sui temi del lavoro, della formazione, del tempo libero, dello sport, insomma dell’autonomia e della pienezza della loro vita”.
Altro aspetto importante, quello del lavoro: solo il 3 per cento delle persone con disabilità ha un reddito esclusivamente da lavoro, per le altre la fonte di reddito principale è la pensione.
La disabilità è causa ed effetto di situazioni di povertà.
Se nel nucleo familiare c’è una persona disabile, nel 95 per cento dei casi il reddito complessivo non è sufficiente per tutte le necessità.
Sul fronte lavoro, nel 2008 i disabili in cerca di occupazione erano circa 3500 saliti fino a circa 5750 nel 2013.
Uno degli effetti della crisi economica cui ha corrisposto purtroppo una contrazione del mercato del lavoro: gli avviamenti lavorativi sono infatti scesi da 514 del 2008 a 356 nel 2013.
Altro settore di fondamentale importanza quello dell’istruzione.
Il numero degli studenti con disabilità è cresciuto in maniera esponenziale: nell’anno scolastico 2013/2014 erano 3050, il 13 per cento in più rispetto all’anno precedente, in tutti gli ordini e gradi.
Per questo è indispensabile una presenza adeguata di insegnanti di sostegno per garantire pari opportunità e diritto all’istruzione, strumento chiave per usufruire di maggiori opportunità lavorative e di vita.
Il quadro è stato rappresentato alla conferenza stampa in cui il presidente dell’Osservatorio regionale, Raffaele Goretti, ha presentato un bilancio di quanto è stato finora svolto, anticipando i principali contenuti di un documento di indirizzo che verrà sottoposto alla nuova Giunta regionale e che è stato elaborato dai tre gruppi operativi attivati su Autonomia, vita indipendente ed empowerment della persona con disabilità; su Istruzione, formazione, lavoro, inclusione e protezione sociale e su Accessibilità nella prospettiva dell’Universal Design.
“L’Umbria è la sola Regione in Italia ad avere istituito un Osservatorio permanente sulla condizione delle persone con disabilità con cui è stato attivato un percorso di partecipazione e coprogettazione e che, in questi quasi due anni dal suo insediamento, ha prodotto un importante lavoro per rendere reali i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.
Lo ha sottolineato la vicepresidente della Regione Umbria e assessore alle Politiche sociali, Carla Casciari.
“Un lavoro svolto volontariamente e a titolo gratuito – ha sottolineato la vicepresidente Casciari – che ha accomunato rappresentanti di istituzioni pubbliche, Regione, Province, Comuni e Aziende sanitarie, delle Associazioni delle persone con disabilità e loro famiglie, del Forum del Terzo settore dell’Umbria e delle realtà della società civile, con una partecipazione dal basso da cui provengono molte sollecitazioni e proposte per le politiche regionali e per la costruzione di un ‘welfare’ di comunità quanto mai importante soprattutto in una fase di maggiori difficoltà derivanti dalla crisi economica”.
La scommessa è quella di rendere concreti i principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che, con un nuovo approccio culturale, punta sull’autonomia, l’indipendenza, la partecipazione e inclusione nella società.
A questo proposito, la vicepresidente ha ricordato il progetto regionale “Vita indipendente” avviato a Terni e che sarà esteso ad Assisi, Todi e Marsciano, nell’ambito del Piano regionale per la non autosufficienza, e le opportunità del Fondo Sociale Europeo per la piena inclusione lavorativa dei disabili, una delle maggiori emergenze.
“Il nostro compito – ha detto a sua volta il presidente dell’Osservatorio Raffaele Goretti – è quello di concorrere con le istituzioni a far crescere la consapevolezza delle persone e delle stesse istituzioni sulla esigibilità dei diritti sanciti dalla Convenzione Onu, affinché non restino solo sulla carta. Per questo non servono solo servizi, ma un diverso approccio che è a costo zero come ad esempio un coordinamento dei vari uffici competenti”.