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A bordo del Treno Verde, la storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato, in sosta a Perugia, pani fatti da un forno bio, con farina proveniente da “grani antichi” sono stati fatti valutare dai consumatori
treno verde

Pani fatti da un forno bio, con farina proveniente da “grani antichi” sono stati fatti valutare dai consumatori in un test organolettico, organizzato da Aiab – Associazione Italiana Agricoltura Biologica, nell’ambito del progetto Nutrigran Bio,  a bordo del Treno Verde, la storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato che quest’anno cambia “declinazione” per dar vita ad un viaggio speciale dedicato all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano 2015 in sosta fino a oggi al binario 1 della stazione di Perugia – Fontivegge.

I pani proposti sono stati realizzati con farro Monococco, grano del Faraone (Khorasan), e i frumenti teneri più utilizzati in Umbria prima dell’industrializzazione dell’agricoltura: Abbondanza, Gentilrosso, Verna, Biancola, S. Pastore e Bolero.

I grani antichi e tradizionali altro non sono che varietà del passato che non hanno subìto particolari modifiche da parte dell’uomo per aumentarne la resa o la lavorabilità dell’impasto spesso a scapito delle proprietà nutritive.
I grani tradizionali e alcuni metodi di lavorazione specifica concorrono a preservare gli oltre 1300 tipi di pane nell’area del Mediterraneo o le molteplici specialità regionali di pasta e farine del bacino del Mediterraneo.
Ogni varietà di grano è fortemente legata all’ecosistema in cui è coltivata e dà forma, sostanza e qualità ad ogni prodotto in cui viene trasformato.

L’agricoltura ha un ruolo fondamentale nel garantire la sovranità alimentare e la sicurezza alimentare a partire dalla tutela e valorizzazione delle varietà, delle razze e dei prodotti tradizionali, con particolare sostegno alle reti di agricoltori custodi del territorio che garantiscono la riproduzione del patrimonio genetico locale attraverso il libero scambio dei semi – ha dichiarato Simone Nuglio, responsabile del Treno Verde -.
È un’agricoltura che abbraccia numerose sfide: produce cibo e riduce il rischio di erosione genetica, lotta contro il consumo di suolo, mitiga gli effetti dei cambiamenti climatici e al contempo contribuisce a tener iva l’identità culturale dei territori contro il rischio dell’omologazione dei sapori e dei saperi.

Il recupero di grani tradizionali è la dimostrazione che l’agricoltura di qualità va favorita attraverso una politica ad hoc che riesca a cogliere la domanda di cambiamento di cittadini e delle aziende agricole più innovative, per salvaguardare la qualità dei grani antichi e delle numerose tipicità agricole locali, per offrire agli agricoltori nuove opportunità di reddito e garantire valore aggiunto al benessere dell’ambiente che ospita le aziende agrarie”.
 
“Un assaggio – spiega il presidente di AIAB Umbria Marjatta Heliste – che va oltre l’accettazione del consumatore perché dentro ha la salvaguardia della biodiversità, la tutela di caratteristiche genetiche e nutrizionali che l’omologazione di tecnica colturale e produzione industriale stanno cancellando: il biologico è la risposta non solo allo strapotere dell’agroindustria e all’inquinamento ambientale da pesticidi ma è anche la strada per riscoprire i sapori e il piacere del mangiar bene”.

 

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