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Servono due guardie per una ladra che colpisce il 22% degli umbri over 65enni: il principio attivo, l’alendronato, e la vitamina D
frattura femore

L’osteoporosi è tra le malattie croniche che incidono sulla salute degli umbri: ogni cento over 65 sono 22 quelli che hanno avuto una diagnosi di osteoporosi

Va un po’ meglio che nella media italiana ove secondo il rapporto Istat “La salute e il ricorso ai servizi sanitari”, il 25,1% degli over 65 italiani ha ricevuto una diagnosi di osteoporosiuna ladra di ossa silenziosa.
Solo in Italia colpisce più di 5 milioni di persone.
Capace di togliere qualità di vita ma anche di portare all’invalidità e disagi anche alle famiglie dei malati.
Se si ferma una donna si ferma un’intera famiglia. Una donna fratturata è una donna che non si può prendere cura della casa, dei figli, dei nipoti, di se stessa. Una donna con fragilità ossea non può sollevare una busta della spesa, prendere in braccio un nipotino o giocare con lui.
E se gli anni non sono poi così tanti – perché l’osteoporosi può colpire anche una cinquantenne – significa non potersi prendere cura di sé, andare al lavoro, fare sport o le attività preferite. Per non parlare del fatto che chi sopravvive alla frattura di femore, dopo il primo anno, spesso perde l’indipendenza: il 40% non riesce più a camminare autonomamente, e il 60% richiede l’assistenza l’anno successivo.
Nell’anno seguente una frattura di femore, il 33% è totalmente dipendente da altri ed è costretto ad entrare in una casa di riposo.

Ancor oggi si sentono e vedono malati che hanno avuto la frattura del femore, dopo una caduta dicono loro, ma in verità la dinamica è inversa: prima cede l’osso e poi si cade.
Eppure la malattia non è considerata.
Infatti, solo il 24, 5 % degli italiani (è l’Istat a dirlo) dopo i 45 anni si sottopone a un controllo in assenza di sintomi.
Per quanto riguarda i controlli e la prevenzione in Umbria va un po’ meglio: il 43,9 per cento delle ultraquarantacinquenni umbre si sono sottoposte ad un controllo per osteoporosi anche in assenza di sintomi, contro il 41,6 della media italiana

Ma se ben gestita la malattia non deve far paura, anche se solo il 24 per cento delle donne fratturate o ad alto rischio segue una terapia. E non il cento per cento come sarebbe giusto che fosse.
E di questo 24 per cento circa la metà interrompe le cure.
Questo significa che ogni 100 donne che devono prendere i farmaci perché sono ad alto rischio solo 12 lo fanno.
E poi ci sono le donne trattate ‘occasionalmente’ e cioè per un massimo del 20 per cento di giorni coperti, cosa questa inutile al fine della prevenzione delle fratture: il 24% di chi dovrebbe seguire una terapia si vede prescrivere il farmaco (lo rivelano i dati Aifa) e di questi il 12% abbandona.

Non basta bere un bicchiere di latte o assumere un po’ di vitamina D per combattere l’osteoporosi.
Addirittura servono due guardie per una ladra: il principio attivo, l’alendronato, e la vitamina D, che lavorando in stretta sinergia in un’unica assunzione settimanale, consentono una gestione della malattia più semplice ed efficace..

In ogni anno in Italia si verificano circa 85.000 fratture di femore per un costo diretto di 1 Miliardo di Euro; in Italia per l’osteoporosi il Sistema Sanitario Nazionale spende il 2.6% del totale della spesa farmaceutica, a fronte del 32% per le malattie cardiovascolari; per trattare tutti i fratturati di femore oltre i 65 anni (che ricordiamo generano 1 miliardo di Euro di spesa all’anno), sarebbe necessaria una spesa farmaceutica di 18 milioni di euro all’anno.
Tale cifra è pari ad appena lo 0.18% della spesa farmaceutica nazionale e consentirebbe di trattare efficacemente una popolazione ad elevato rischio di ri-frattura (sia al femore che in altra sede).

In base ai dati di efficacia delle terapie, il risparmio stimato in termini di costi di ospedalizzazione, interventi e riabilitazione sarebbe pari a 43 milioni di euro per anno, al netto del costo dei farmaci.
La riduzione dell’1% dei trattamenti “occasionali” (ritenuti inutili in quanto il trattamento per essere efficace deve essere continuativo per diversi anni) porterebbe ad un risparmio di 778.817 euro/anno mentre la loro totale eliminazione condurrebbe a un risparmio di ben 12.461.072 euro/anno.

E’ per sensibilizzare sul problema che la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (SIOMMMS) insieme alla Federazione Italiana Osteoporosi e Malattie dello Scheletro (FEDIOS) hanno realizzato una campagna informativa, “Osteoporosi-Storia di una Ladra di Ossa” resa possibile grazie al contributo non condizionante di MSD Italia: un opuscolo informativo rivolto ai pazienti con consigli pratici su come prevenire e gestire “la ladra di ossa” ed indetto un Premio Giornalistico rivolto ai Media che sono di enorme aiuto per diffondere una maggiore conoscenza di questa patologia silenziosa.

Tutto visibile sul sito della FEDIOS all’indirizzo www.fedios.org  e della SIOMMMS all’indirizzo www.siommms.it.
Ad iniziare da 10 piccole mosse:

1) Segui un’alimentazione sana e ricca di calcio. Fai in modo che la tua famiglia abbia il giusto apporto di calcio, a qualsiasi età.

2) Cerca di prendere il sole e fai scorta di vitamina d. Ma se questo non fosse sufficiente adotta degli integratori. Ma ricorda, sono un valido aiuto non una terapia!

3) Fai attività fisica, uno sport adeguato alla tua età e condizione di salute. E ricorda che anche ballare può essere d’aiuto.

4) Prenditi cura di te e adotta tutte le strategie per stare bene anche con i capelli bianchi: e ricorda che sei il ‘motore’ della famiglia, hai ancora tanto da dare. E meriti il meglio.

5) Chiedi consiglio al tuo medico su quali analisi fare e quando ripeterle.

6) Educa i tuoi figli, tuo marito e le tue amiche alla salute delle loro ossa. Puoi fare molto per loro. Ma devi iniziare te per prima!

7) Non pensare che l’osteoporosi sia un’inevitabile conseguenza dell’età alla quale arrenderti.

8) Una frattura è un campanello d’allarme importante! E non liquidare un dolore alla schiena come una banalità, potrebbe essere una frattura vertebrale.

9) Non abbandonare la terapia, può essere la chiave del tuo successo, dell’autonomia, di una vecchiaia senza fratture.

10) Parla con il tuo medico di osteoporosi, chiedi più informazioni possibili su prevenzione e terapia. Per combatterlo un nemico lo devi conoscere.

 

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