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Il Sindaco rappresenta le difficoltà del bilancio comunale, che deve fare i conti con un taglio di 1,5 milioni di euro: da qui l'imposizione di una revisione della spesa per tutte le manifestazioni culturali e turistiche
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A Todi da giorni infuria la polemica, anche violenta, intorno ad alcune manifestazioni culturali e turistiche che vedono da anni protagonista la città. Una situazione che desta preoccupazione e disorientamento, perchè incide sull’immagine che Todi deve dare di se.
Dopo tanto rincorrersi di comunicati politici e di voci sulle sorti dei singoli eventi, abbiamo chiesto al Sindaco Carlo Rossini di fare chiarezza sulla definizione del calendario complessivo delle attività della ormai imminente stagione turistica.

Sindaco, cosa sta accadendo intorno alle attività culturali? “Sta accadendo quello che accade in tutto il Paese. Sui Comuni continuano a piovere tagli pesanti, ogni anno diventa più difficile predisporre i bilanci e mettere insieme tutte le esigenze. Le risorse per cultura, promozione e manifestazioni, essenziali per la città, stanno diminuendo. Dobbiamo trovare risposte adeguate. Stiamo cercando la collaborazione degli organizzatori. Per continuare a garantire attività serve uno sforzo da parte di tutti. E serve una città coesa, che guardi alle difficoltà e individui nuove opportunità, senza strumentalizzazioni”.

Nello specifico quale è la situazione del bilancio comunale?
“Ci sono ancora molte incertezze dal livello centrale, che condizionano la nostra capacità di prevedere le somme a disposizione e che impediscono, quindi, una programmazione anticipata, nonostante i nostri sforzi. Negli ultimi anni i dati necessari a costruire i bilanci preventivi sono arrivati sempre più tardi ed in tutta Italia i Comuni hanno sofferto. La vicenda IMU sui terreni agricoli, uscita fuori a dicembre, racconta tutte le incertezze e le enormi difficoltà a reperire somme anche a livello nazionale”.

D’accordo, ma parliamo di numeri… “Per il 2015 a Todi, sui 16 milioni circa di bilancio di parte corrente, si attendono tagli e riduzioni di risorse disponibili per oltre 1,5 milioni, quasi il 10%. Tagli che non potremo compensare con corrispondenti maggiori livelli di tassazione locale, rischiando di colpire ulteriormente imprese e famiglie e che quindi dovranno essere affrontati agendo sulla riduzione e revisione della spesa”.

Allora cosa si pensa di fare? “Ci sono servizi essenziali che il Comune deve garantire, che rischiano di subire tagli proprio ora che le comunità ne hanno più bisogno (dai servizi sociali alle manutenzioni, dalle scuole al trasporto pubblico e scolastico). Per quanto ci riguarda queste esigenze e queste spese sono necessarie e da coprire, in un bilancio dove rischiano invece di rimanere escluse. Se si tolgono le parti non comprimibili di bilancio, cioè le spese per garantire il funzionamento della macchina comunale, si scoprirà che i tagli di 1,5 milioni andranno a colpire una parte di bilancio ridotta. Di fronte a questo quadro, nulla può rimanere come prima”.

A pagare il conto saranno le attività culturali e promozionali, quindi? “Le attività culturali e promozionali non potranno fare eccezione. Negli ultimi anni il Comune si è fatto carico di contribuire con centinaia di migliaia di euro al sostegno delle manifestazioni.Nel frattempo anche l’apporto dei privati, indeboliti dalla crisi, è diminuito sensibilmente. Ma il pubblico, purtroppo, è la somma dei tanti soggetti privati e le difficoltà di tutti sono anche le nostre difficoltà. Agli organizzatori di manifestazioni dobbiamo chiedere di condividere questa situazione. Spesso si tratta di organizzatori che in questi anni hanno portato non solo competenze, ma anche risorse proprie. Altre volte di soggetti meno strutturati e quindi più difficilmente sostenibili”.

Ma quale soluzione ha proposto l’Amministrazione? “Di limitare le spese dentro un quadro di condivisione. Nel frattempo, volendo continuare a crescere come è avvenuto lo scorso anno, dovremo trovare il modo di inserire nuovi eventi, che sappiano portare nuova linfa. A tutti sono stati chiesti tagli importanti, ma possibili, considerando le rendicontazioni in nostro possesso delle scorse edizioni, arrivando in alcuni casi quasi al 50%. Molti hanno deciso di accettare e di dare una mano”.

Ci sono già delle manifestazioni confermate? “Sì. La prossima settimana avremo un quadro definitivo. Comprendiamo l’esigenza per tutti di avere informazioni in anticipo ma non possiamo prescindere dalla formazione del bilancio, perché rischieremmo di dare certezze agli organizzatori che non abbiamo. I tempi sono duri per tutti, anche per la pubblica amministrazione. Nei prossimi giorni, dopo l’incontro con gli operatori turistici di dicembre ed i questionari inviati a gennaio, formeremo un tavolo di lavoro”.

La città intanto è in ansia per Todifiorita? “Abbiamo proposto a Todifiorita 15.000 euro + IVA. Uno sforzo che riteniamo considerevole di questi tempi e compatibile con le precedenti rendicontazioni della manifestazione. Agli organizzatori abbiamo chiesto di contenere le spese. Oltre questa cifra non possiamo andare. E, per la verità, questo confronto è stato aperto con gli organizzatori da due edizioni, perché vedevamo già all’orizzonte le crescenti difficoltà di bilancio. Li abbiamo invitati, fin da allora, a trovare altre forme di collaborazione e di sostegno, oltre il nostro intervento mai venuto meno. Se vorranno, continueremo ad esserci anche quest’anno”.

Critiche all’Amministrazine non sono mancate in questo periodo… “Siamo al centro di strumentalità politiche che respingiamo, perché a Todi abbiamo portato novità e grandi eventi, dal rinnovato festival del tango al Todi Appy Days, passando per molte altre manifestazioni di successo. La Città avrà anche quest’anno un buon programma di attività culturali: siamo pronti a sostituire le manifestazioni per le quali gli organizzatori non hanno più dato disponibilità con altre nuove manifestazioni per cui abbiamo avuto già richieste di contributo”.

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