La decisione di ridimensionare il servizio postale in Umbria, al momento ha ottenuto il risultato di moltiplicare i messaggi alla società che dovrebbe avere come scopo principale proprio tale servizio ma che sembra orientata verso altri lidi, alcuni forse più lucrosi (servizi finanziari) altri (Alitalia) meno.
Oltre ai messaggi di ritiro dei depositi che sono stati proposti nel perugino, ad inviare comunicazioni è ora anche il Sindaco di Marsciano, città della media valle del Tevere umbro, che con Collazzone è nella lista dei “cattivi” di poste insieme a tanti altri piccoli centri nei dintorni della valle.
Il Comune di Marsciano esprime la propria contrarietà all’ipotesi del ridimensionamento di orario dell’ufficio postale di Castiglione della Valle. A tal fine l’Amministrazione, preoccupata per questa prospettiva, ha chiesto un incontro alla Direzione territoriale di Poste.
“Stiamo prestando la massima attenzione a questa vicenda – spiega il Sindaco Alfio Todini – e intendiamo muoverci nel quadro delle iniziative che la stessa Regione Umbria e l’Anci stanno portando avanti con Poste Italiane.
Il nostro obiettivo è quello di scongiurare una scelta che riteniamo essere penalizzante per tutti i cittadini e per un territorio che, nei prossimi mesi, con il proseguimento della ricostruzione pesante post terremoto e con il concretizzarsi di altri investimenti pubblici che interessano tutta l’area come la riqualificazione della piscina di Spina, potrà tornare ad esprimere una rinnovata vitalità anche dal punto di vista economico e commerciale.
Ci sembra quindi opportuno, anche in questa fase, continuare a mantenere la pienezza dei servizi presenti evitando di gravare la popolazione di ulteriori disagi”.
Quanto alle iniziative di Anci e Regione c’è da registrare che le Regioni avranno un ruolo importante per tutelare le esigenze dei territori nell’ambito del percorso che porterà all’attuazione del Piano di ridimensionamento degli uffici postali che in Umbria determinerebbe la chiusura di 15 presidi e il ridimensionamento di servizi in altri.
È quanto emerso stamani nel corso della Conferenza delle Regioni con all’ordine del giorno anche la discussione del Piano approvato da Poste Italiane. All’incontro, per la Regione Umbria è intervenuta la vicepresidente, Carla Casciari. Per Poste Italiane erano presenti la presidente Luisa Todini e l’amministratore delegato Francesco Caio.
Nel corso dell’incontro, la vicepresidente Casciari ha fatto presente che “il processo di razionalizzazione messo in atto da Poste Italiane, ha già portato nel 2012 in Umbria alla chiusura di 32 uffici mentre altri 44 sono stati coinvolti nel processo di razionalizzazione degli orari.
Ora, il nuovo Piano – ha detto- porterebbe alla soppressione di altri 15 uffici, mentre altri 18 saranno interessati da riduzione di orari, andando a penalizzare soprattutto le aree rurali e montane che registrano un alto tasso di presenza di cittadini anziani”.
“Come Regione – ha riferito la vicepresidente- Abbiamo evidenziato la necessità che questo processo di trasformazione sia accompagnato da momenti di condivisione dei vari passaggi a livello territoriale anche per far sì che i cittadini abbiano il tempo di acquisire un’adeguata conoscenza delle novità introdotte dal Piano, come quella della telematizzazione di molti servizi.
Inoltre le Regioni auspicano l’allungamento dei tempi di attuazione del Piano, ritenendo troppo breve il tempo di 60 giorni previsto da Agcom”.
La vicepresidente Casciari ha infine ricordato che “la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha manifestato personalmente alla presidente di Poste Italiane, Luisa Todini, le preoccupazioni che sono state rappresentate prima di tutto dai cittadini specie quelli di alcune zone rurali e montane interessate dalle eventuali chiusure che determinerebbero gravissimi disagi, preoccupazioni che sono state espresse anche dall’Anci regionale e da alcuni parlamentari, oltre che dai sindacati”.
Una delegazione di Anci Umbria composta dal Presidente Francesco De Rebotti, il Coordinatore dei Piccoli Comuni Giuseppe Chianella e il Segretario generale Silvio Ranieri, ha incontrato ieri mattina a Firenze il responsabile regionale della Direzione Umbria – Toscana di Poste Italiane, Dott. Michele Deiana, per affrontare l’importante e preoccupante questione della volontà di chiusura in Umbria di alcuni uffici postali e della razionalizzazione delle aperture di altri.
Il Presidente De Rebotti ha ringraziato il Direttore Deiana “per la immediata disponibilità seguita alla richiesta di incontro” ribadendo la assoluta contrarietà dei comuni della nostra regione al piano di ridimensionamento della presenza di Poste Italiane in Umbria e sottolineando le notevoli difficoltà che gli Enti Locali del territorio umbro hanno già messo in evidenza, rilevando, soprattutto per i piccoli centri e per gli utenti anziani, l’importanza dei servizi che gli uffici di Poste Italiane garantiscono.
Una scelta, quella di Poste Italiane non concertata, non partecipata alle istituzioni del territorio e comunicata burocraticamente ai Sindaci interessati attraverso una raccomandata.
Il Coordinatore dei Piccoli Comuni Chianella ha evidenziato il fatto che sarebbe fondamentale coinvolgere la Amministrazioni interessate dal Piano di razionalizzazione, per poter tenere conto delle differenti esigenze dei territori, sviluppando così un rapporto sinergico con il sistema dei Comuni, come recita il Protocollo di Intesa tra Anci nazionale e Poste Italiane del 2002.
Il Dott. Deiana si è dimostrato disponibile all’apertura di un confronto con Anci e Regione Umbria e ha comunque confermato che Poste Italiane, a livello nazionale, come da Direttiva AGCOM (Autorità per la Garanzia nelle Comunicazioni), ha stabilito la necessità di riduzione di 400 uffici a livello nazionale e 78 tra Umbria e Toscana.
Coerentemente con le richieste di congelamento avanzate dalla Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini del piano di ridimensionamento e di un’apertura immediata di un tavolo di discussione con Poste Italiane anche a livello regionale, l’incontro si è concluso con l’individuazione di un primo appuntamento da tenersi nei primi giorni di marzo al quale parteciperanno Regione Umbria, Anci Umbria e Direzione Poste Italiane Umbria-Toscana per iniziare il percorso di confronto e concertazione.